(Teleborsa) – Se il quadro dell’inflazione peggiora, la BCE potrebbe dover ricorrere a diversi aumenti dei tassi da 50 punti base. Lo ha detto il governatore olandese e membro del Consiglio Bce Klaas Knot in un’intervista all’emittente radio Bnr, aggiungendo che il rialzo complessivo non dovrebbe raggiungere i due punti percentuali per gli inizi del prossimo anno.
“Quindi dovremo vedere se è abbastanza per riportare l’inflazione al 2% nel medio e lungo termine – ha aggiunto -. Se non bastasse allora il tasso di interesse dovrà salire ulteriormente. Non posso indicare una percentuale precisa, è impossibile. Ci vorrà un po’ per arrivare ai primi due punti percentuali, non mi aspetto che ci arriveremo prima dell’inizio del 2023″.
Nella riunione della scorsa settimana ad Amsterdam, il consiglio BCE ha indicato che a luglio alzerà i tassi di 25 punti base e che a settembre ci sarà un secondo aumento la cui entità dipenderà dall’andamento dei dati macro.
Restando sul fronte tassi, dopo la stretta aggressiva decisa da Fed, Banca nazionale Svizzera e Bank of England, la Banca centrale del Giappone ha deciso di proseguire nella sua politica ultra-accomodante, nonostante lo yen ai minimi da 24 anni sul dollaro.