(Teleborsa) – Stime di crescita riviste pesantemente al ribasso da Bankitalia per il 2023. Le nuove previsioni formulate indicano un PiL a +0,3% l’anno venturo, ben 1 punto al di sotto delle stime indicate in precedenza. In compenso la crescita quest’anno è stata ritoccata leggermente allì’insù a +3,3% mentre per il 2024 è stata rivista a +1,4% da +1,7%. L’attività risentirebbe della frenata degli investimenti e dei consumi delle famiglie, attesi in flessione dello 0,4% nel 2023.
Lo scenario previsionale di base – si sottolinea – presuppone che i flussi di gas dalla Russia si mantengano sui livelli attuali e che i prezzi delle materie prime siano coerenti con quelli previsti per i contratti futures: per il petrolio si stima un prezzo di circa 103 dollari al barile nella media del 2022, poco meno di 80 dollari nel 2023 e 74 dollari nel 2024, mentre per il gas naturale si stimano 150 euro per mwh nel 2022, quasi 190 euro nel 2023 e poco meno di 120 euro nel 2024. Gli scenari, inoltre, tengono conto delle misure inserite nella legge di bilancio 2022, di quelle adottate quest’anno per contrastare gli effetti del caro energia e dell’utilizzo dei fondi europei confluiti nel PNRR.
“Le prospettive delineate nello scenario di base – precisa Bankitalia – sono circondate da incertezza molto elevata, derivante principalmente dall’evoluzione della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze su prezzi e disponibilità delle materie prime”,
In uno scenario “avverso” dove le forniture di energia dalla Russia venissero “permanentemente interrotte a partire dall’ultimo trimestre dell’anno”, la crescita economica dell’Italia rallenterebbe al 3% quest’anno e si contrarrebbe di oltre l’1,5% nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente solo nel 2024.
Le previsioni dell‘inflazione sono invece state riviste marcatamente al rialzo da Palazzo Koch, che ora stima una crescita dei prezzi al consumo dell’8,5% in media quest’anno, del 6,5% nel 2023 ed una attenuazione più marcata al 2,3% nel 2024.