(Teleborsa) – Nel 2021 le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 13.146, il 30% in più rispetto all’anno precedente. La percentuale delle imprese finanziate che hanno avuto benefici grazie al possesso del rating di legalità è stata pari al 70%, 11,2 punti percentuali in più rispetto al 2020. Lo comunica la Banca d’Italia, pubblicando i risultati della rilevazione sul “rating di legalità” condotta nel corso del 2022 presso il sistema bancario.
Il rating di legalità è uno strumento introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un “riconoscimento” indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.
Il rating di legalità è attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.
Bankitalia evidenzia che i benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento. In sede di prima istanza di finanziamento, i tempi di istruttoria si sono ridotti in quasi 9 casi su 10, un valore in linea con quello della scorsa rilevazione. Il miglioramento delle condizioni economiche si è verificato soprattutto in occasione della rinegoziazione del prestito (8 casi su 10).
Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 3.947, pari al 30% del totale delle imprese finanziate: nel 56,1% dei casi l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata dichiarazione del titolo da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nel 39,1% dei casi il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio.
Infine, 354 sono state le imprese titolari di rating di legalità a non essere state finanziate; nella maggioranza dei casi le relative istanze di finanziamento o di revisione delle condizioni non sono state accolte per insufficiente merito creditizio.
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