(Teleborsa) – I coefficienti patrimoniali restano ben al di sopra dei requisiti regolamentari, la qualità degli asset è ulteriormente migliorata e la redditività si è stabilizzata a livelli superiori a quelli visti prima della pandemia. Allo stesso tempo, restano preoccupazioni per i prestiti che hanno beneficiato di moratorie e regimi di garanzia pubblica, anche a causa dell’incertezza generale dovuta alla variante Omicron del Covid-19, e la maggior parte delle banche prevede un aumento dei rischi operativi principalmente a causa degli elevati rischi informatici. È questa, in estrema sintesi, la valutazione del terzo trimestre 2021 delle banche del Vecchio Continente da parte dell’Autorità bancaria europea (EBA).
I coefficienti di solidità
Il coefficiente CET1 ha raggiunto il 15,4% su base fully loaded nel terzo trimestre del 2021. “È diminuito di 10 punti base a causa di una piccola diminuzione del capitale combinata con un leggero aumento delle attività ponderate per il rischio (RWA)”, sottolinea il report. Il calo dell’NPL ratio (20 punti base trimestre su trimestre) è stato determinato da un calo del 5% degli NPL a 419 miliardi di euro ed è stato “di ampia portata”. L’NPL ratio per le esposizioni delle famiglie è sceso al 2,5% (2,7% nel secondo trimestre) e per i prestiti verso società non finanziarie al 4,2% (4,4% nel secondo trimestre). “I settori più vulnerabili alle misure legate al Covid continuano ad avere livelli di crediti deteriorati più elevati, ma hanno anche mostrato miglioramenti – afferma l’EBA – Ad esempio, il rapporto NPL delle attività di alloggio e ristorazione è diminuito di 20 punti base al 9,5% e per le arti, l’intrattenimento e il tempo libero di 50 punti base al 7,7%”.
Il peso delle moratori e delle garanzie pubbliche
I volumi dei prestiti in regime di moratorie in corso sono ulteriormente diminuiti, passando a 50 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2021 (circa 125 miliardi di euro nel secondo trimestre), di cui circa un terzo (33,6%) classificato come fase 2 (28,1% nel secondo trimestre) e il 6% come NPL (4,5% nel secondo trimestre). Il 23,9% e il 4,9% dei crediti con moratoria scaduta sono stati segnalati rispettivamente in fase 2 e NPL (24,5% e 4,7% nel secondo trimestre). Il volume totale dei prestiti nell’ambito dei regimi di garanzia pubblica ha raggiunto 378 miliardi di euro nel terzo trimestre, invariato rispetto agli ultimi trimestri. Il 20,1% erano a un livello stage 2 e il 2,4% erano classificati come NPL (rispettivamente 18,5% e 2% nel secondo trimestre).
La redditività
Il RoE è stato al 7,7% (2,5% nel terzo trimestre 2020 e 6,6% nel terzo trimestre 2019). Il costo del rischio è stato dello 0,47%, sostanzialmente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (0,74%) e allo stesso livello di dicembre 2019. Si è arrestata la tendenza al ribasso del margine di interesse netto (NIM), che continua ad essere il principale contributore al reddito operativo netto delle banche (55,4%), ma le commissioni nette hanno un’importanza crescente (31,9%, in aumento dal 30,2% nel terzo trimestre 2020 e 28,5% nel quarto trimestre 2019 ).
I rischi
Il 55% delle banche prevede rischi operativi in aumento, in linea con le precedenti rilevazioni. Di queste banche, il 90% considera i problemi di cyber risk e sicurezza dei dati e circa il 40% cita la condotta e il rischio legale come le ragioni principali del previsto aumento del rischio operativo. L’80% delle banche tiene in considerazione i fattori ESG nel rischio di credito, mentre oltre il 70% delle banche li considera per rischi reputazionali e operativi.