(Teleborsa) – Le istituzioni finanziarie si trovano ad affrontare rischi operativi accresciuti dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in particolare per quanto riguarda l’attuazione di sanzioni e cyber attacchi, ma più in generale potrebbero esserci effetti profondi e prolungati dalle mutate prospettive macroeconomiche e dalle condizioni creditizie. Lo afferma in un report sul tema S&P Global Ratings, evidenziando che la guerra in Ucraina e le sanzioni imposte possono avere implicazioni per il settore finanziario che si estendono ben oltre l’area del conflitto.
L’agenzia di rating ricorda che sono quattro le grandi banche europee che hanno filiali significative in Russia: Raiffeisen Banking Group (RBG), OTP Bank (OTP), Société Générale e UniCredit. Di queste, RBG e OTP sono presenti anche in Ucraina e le loro esposizioni creditizie combinate russo/ucraine rappresentano rispettivamente circa il 5% e il 7% delle attività totali. Per e le esposizioni creditizie combinate tra Russia e Ucraina sono notevoli in termini assoluti, ad esempio 18,6 miliardi di euro per la banca francese, ma rappresentano una quota più trascurabile delle attività e degli utili totali di queste banche.
S&P crede che la resilienza di queste banche dovrebbe essere generalmente forte (OTP è la più a rischio), sia nello scenario base in cui subiscono una ripresa sostanziale delle perdite su crediti che nello scenario più estremo in cui perdono le loro partecipazioni nelle filiali locali. L’agenzia di rating sottolinea, tuttavia, che le loro operazioni in Russia e Ucraina hanno spesso compensato i guadagni depressi in alcuni dei loro mercati interni negli ultimi anni.
Le esposizioni dirette di altre banche in Europa, così come a livello globale, sono comunque limitate. Le esposizioni delle banche estere verso la Russia sono diminuite sostanzialmente in seguito alle sanzioni del 2014 in risposta all’annessione della Crimea da parte della Russia e nel complesso le loro esposizioni verso la Russia sono modeste, sia in termini monetari che in proporzione alle attività totali, viene sottolineato. A livello globale, per i sistemi bancari nei paesi coperti dalla Banca dei regolamenti internazionali (BRI), le esposizioni verso la Russia a settembre 2021 ammontavano a 104,7 miliardi di dollari, solo lo 0,1% delle attività totali.
Ciononostante, S&P resta consapevole della possibilità di significativi effetti secondari legati al conflitto, che potrebbero portare l’agenzia di rating a rivedere al ribasso le proprie ipotesi di base sul contesto operativo, soprattutto nell’area EMEA. Per lo meno, prospettive di crescita economica più lente potrebbero frenare i ricavi e portare a modeste perdite su crediti aggiuntive. Ciò indica che è fondamentalmente arrivare a questo contesto complicato con una solida redditività, livelli di capitale e liquidità.