(Teleborsa) – L’eliminazione graduale di alcune delle misure di supporto della BCE alle banche, introdotte per aumentare la capacità degli istituti di sostenere l’economia durante la pandemia, non avrà alcun impatto materiale, in quanto il settore bancario resta ben capitalizzato. È l’opinione di Scope Ratings, dopo che ieri la Banca centrale europea ha affermato di non ritenere necessario consentire alle banche di operare al di sotto del livello di capitale definito dalla Pillar 2 Guidance oltre dicembre 2022, né di estendere oltre marzo 2022 la misura di vigilanza che consente loro di escludere le esposizioni delle banche centrali dai loro leverage ratio.
“Forse, contro-intuitivamente, riteniamo che l’inversione delle misure sia positiva per il settore in quanto aiuta a dissipare qualsiasi incertezza sul percorso verso la normalizzazione post-Covid – ha affermato l’agenzia di rating – Il recesso è stato ben comunicato e ordinato. Non c’è una fine brusca al sostegno e riteniamo che la sequenza del ritiro delle misure sia appropriata”.
Scope sottolinea che le grandi banche europee mantengono adeguate riserve per i loro requisiti di coefficiente di leva finanziaria e un inasprimento delle condizioni di finanziamento “non è motivo di preoccupazione, dato il rapido accumulo di depositi e rapporti di copertura della liquidità ben al di sopra dei requisiti”.
Parallelamente all’annuncio del ritiro delle misure di sostegno, la BCE ha anche annunciato i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) del 2021, nonché i requisiti di Pillar 2 applicabili nel 2022 per le banche sotto la sua vigilanza. “In media, il P2R è aumentato solo marginalmente, riflettendo punteggi SREP sostanzialmente stabili, sostenendo anche l’opinione che le banche possano resistere da sole“, osserva Scope.