(Teleborsa) – “La crescita del PIL e il contesto di rischio dovrebbero diventare più sfidanti, ma la performance del core business è ancora in accelerazione e al momento vediamo limitati effetti commerciali da parte dello sfidante ambiente macro. Il credit book è monitorato proattivamente e si sta confermando molto solido. Data la nostra resilienza, possiamo quindi confermare i target del business plan“. Lo ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di , dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre del 2022.
“La crescita dei ricavi nel primo trimestre è stata trainata da entrambe le divisioni (NPL e Commercial & Corporate Banking) – ha detto durante la call con gli analisti – E la crescita del ricavi ha compensato calo della PPA, che abbiamo sempre considerato comunque non core. Quindi il core business sta continuando a sovra-compensare questo aspetto”. Geertman ha segnalato un potenziale rialzo di circa 30-45 milioni di euro del margine di interesse dall‘incremento di 100pb nella curva dei tassi di interesse lungo il periodo del piano industriale.
“Inflazione, crisi geopolitica, crisi energetica e delle materie prime costituiscono un contraccolpo per l’economia e quindi potrebbero pesare sulla crescita dei ricavi”, ha ammesso. “Abbiamo il vantaggio di essere una challenger bank e rispetto alle grandi banche siamo relativamente dinamici e anche in uno scenario dove il PIL non cresce abbiamo la possibilità di crescere e di guadagnare fette di mercato – ha aggiunto in un altro passaggio – Non stiamo sottovalutando lo scenario difficile, ma siamo convinti di poter confermare i piani di crescita”.
“Vediamo la resilienza della qualità degli asset“, ha sottolineato il numero uno di di Banca Ifis, evidenziando che l’istituto ha registrato un trascurabile deterioramento della qualità dell’attivo dei crediti ex moratorie, nessun write backs di accantonamenti non utilizzati per Covid-19 e moratorie nel 2020-21, e implementato un monitoraggio proattivo dei potenziali effetti del nuovo scenario geopolitico sui clienti.
Nella call con la comunità finanziari è emerso che nel quarto trimestre del 2021, sulla base dell’interpretazione preliminare della nuova definizione di default, Banca Ifis ha classificato come “past due” 64 milioni di euro di prestiti verso il sistema sanitario pubblico italiano. Un’interpretazione più stringente della nuova definizione di default, attualmente in corso di revisione, potrebbe portare alla classificazione di ulteriori crediti in scaduto. L’AD ha comunque evidenziato che i dettagli sono molto tecnici e che il dialogo con i regolatori prosegue.
Sottolineando che “non c’è nessun modo per stimare con certezza gli impatti da conflitto Russia-Ucraina“, il management ha provato a definire una strada da seguire. Sulla base di un sondaggio condotto su 560 imprese che operano nei settori più impattati dal conflitto e dalle sanzioni (siderurgia, energia, frumento, lusso, auto, ceramica e cartiere), è emerso che Banca Ifis ha “un’esposizione diretta trascurabile – di circa 1 milione di euro – mentre l’esposizione indiretta è elevata per il 43% dei prestiti ai clienti, ma è mitigata dai forti rating di questi clienti”, ha detto Geertman.
A una domanda sulla competizione con le nuove realtà del mercato bancario focalizzate sulla PMI, ha risposto: “Non sentiamo competizione da altre challenger bank e vediamo molto dinamismo nel nostro network. Investiamo in comunicazione e vediamo benefici in brand awareness. Non pensiamo che i nuovi entranti e il capitale che viene veicolato in questi nuovi soggetti non potrebbe risultare in una minaccia, ma nel frattempo continuiamo a lavorare nel nostro piano e non vediamo minacce nel breve termine”.