(Teleborsa) – Rispettando le attese del mercato, la Banca centrale cinese ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse sui prestiti a uno e a cinque anni. Tuttavia, molti analisti prevedono la necessità di nuove misure per scongiurare il rischio di un ulteriore rallentamento dell’economia, che si trova a fronteggiare una nuova ondata di casi di coronavirus e gli effetti del conflitto in Ucraina. In particolare, il tasso primario di prestito a un anno (LPR) è stato mantenuto al 3,70% mentre l’LPR a cinque anni è rimasto al 4,60%. La pressione per ulteriori stimoli viene anche da una crescita del credito più debole e un settore immobiliare vacillante.
La People’s Bank of China non segue quindi la strada della stretta monetaria di molte altre banche centrali. “Nel bilanciare i rischi al rialzo a breve termine per l’inflazione con i rischi al ribasso per la crescita, le banche centrali stanno inviando un segnale chiaro e forte che la politica è sulla strada della normalizzazione”, ha affermato Bruce Kasman, capo economista di JPMorgan. “Tuttavia, un taglio prolungato dell’approvvigionamento energetico russo spingerebbe l’inflazione sostanzialmente al rialzo, amplificando una già grave pressione sul potere d’acquisto dei consumatori”, ha aggiunto.
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