(Teleborsa) – Le grandi difficoltà delle utility, con decine di piccole e media imprese che si trovano in una situazione di grossa difficoltà finanziaria, spinge l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) a pubblicare una delibera contenenti “disposizioni urgenti in materia di servizio di default trasporto e di conferimento della capacità di trasporto”. Il provvedimento riguarda il servizio con cui rifornisce il gas alle utility che hanno difficoltà con l’approvvigionamento della materia prima, e che quindi potrebbero ritrovarsi senza gas da vendere agli utenti finali.
L’Autorità ha ritenuto opportuno integrare la disciplina in materia di default trasporto prevedendo che “in via transitoria ed eccezionale, e comunque limitatamente al periodo 1 ottobre 2022 – 31 marzo 2023, Snam Rete Gas possa approvvigionare i quantitativi di gas necessari all’espletamento del servizio di default trasporto anche tramite acquisti in anticipo rispetto al giorno gas e secondo modalità dalla medesima definite e approvate dall’Autorità”.
Inoltre, viene ritenuto opportuno “aggiornare conseguentemente il corrispettivo applicato per tener conto del costo finanziario connesso al periodo che intercorre fra il momento di pagamento delle risorse approvvigionate e quello di scadenza delle fatture ai beneficiari del servizio di default trasporto”.
Sempre nella giornata odierna, ARERA ha anche incrementato di 800 milioni di euro, da 2,5 miliardi a 3,3 miliardi, le risorse destinate a Snam per l’esecuzione del servizio di riempimento di ultima istanza.
I provvedimenti di ARERA arrivano in un momento in cui i prezzi del gas in Europa sono diminuiti per la quarta settimana consecutiva, con i paesi del Vecchio Continente che stanno accumulando gas e stanno adottando misure di emergenza prima dell’inverno. Ad aiutare a riempire gli stoccaggi sono anche le forniture di GNL che arrivano dal Nord America.
Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha terminato la giornata in diminuzione del 2,97% a 181,9 euro/MWh. Nonostante le quotazioni siano lontano dai 350 euro/MWh raggiunti a fine agosto, il prezzo rimane oltre cinque volte più elevato rispetto alle stesso periodo dello scorso anno.