(Teleborsa) – Per alimentare gli animali in una stalla si spende oggi il doppio rispetto ad un anno fa, a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dei mangimi. Questo incremento, ripercuotendosi sul prezzo finale dei prodotti, inciderà anche sulla spesa dei consumatori. Lo ha ricordato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, parlando ad un evento nel corso del Meeting di Rimini.
“Ciò’ che l’anno scorso per alimentare i nostri animali pagavamo meno di 30 euro, quest’anno lo stiamo pagando più di 60 euro al quintale”, ha affermato Giansanti, aggiungendo che “la somma dei costi che abbiamo avuto nell’ultimo periodo ancora oggi le imprese non sono riuscite a scaricarla interamente sul prezzo”.
Gli agricoltori si dicono preoccupati per l’impatto che l’aumento dei costi avrà sui consumi. “Oggi c’è un 13% dei consumatori che alla luce dell’aumento dei costi ancora non sa come fare. – ha osservato il Presidente di Confagricoltura – Un terzo di quelli che rimangono si rende conto che ovviamente dovrà spendere di più. C’è un altro terzo che diminuirà le quantità. E paradossalmente c’è un 25% dei consumatori che, giorno dopo giorno, deciderà come orientarsi sui consumi”.
Per Confagricoltura è quindi urgente una riflessione con tutti gli attori coinvolti. “Il prossimo governo dovrà mettere al centro una politica in grado di dare stabilità al settore dell’agroalimentare”, ha affermato Giansanti, indicando che occorre “considerare tutta la filiera come se fosse energivora e quindi dare un abbattimento delle tariffe a tutto il sistema agroindustriale”.
Parlando dell’aumento del costo dell’energia e dell’inflazione, Giansanti ha ammesso che si rischia “un autunno pericoloso” con prezzi che continueranno ad aumentare. “Già oggi la spesa alimentare delle famiglie italiane è aumentata da 2.300 a 3.200 euro e qui c’è un tema di equità perché c’è chi se lo può permettere e chi no”, ha concluso.