(Teleborsa) – Si è tenuto oggi il sopralluogo per l’avvio delle attività preliminari dei lavori di adeguamento del nuovo svincolo di Dalmine, nella tratta Milano-Bergamo della A4 Torino-Trieste. Oltre ai tecnici che a partire dal mese di gennaio saranno impegnati nei lavori per la realizzazione dell’infrastruttura, erano presenti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, il sindaco di Dalmine Francesco Bramani e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi.
L’intervento per il potenziamento dello svincolo di Dalmine – sottolinea Aspi in una nota – migliorerà notevolmente la gestione dei flussi in uno dei contesti a più alta densità industriale in Italia e in Europa, dove si registra un costante incremento dei livelli di traffico. La nuova configurazione del nodo di Dalmine aumenterà la permeabilità tra le infrastrutture stradali – A4 e Tangenziale di Bergamo – diversificando i flussi di traffico con il duplice beneficio di accorciare i tempi di percorrenza e diminuire le interferenze con la viabilità ordinaria. Il progetto prevede infatti la realizzazione di una rampa bidirezionale, composta da due carreggiate che, scavalcando l’autostrada A4 con una nuova opera, collega la barriera d’esazione di Dalmine con la rotatoria della Tangenziale di Bergamo posta in Comune di Stezzano, mentre l’attuale corsia di uscita dal casello verrà mantenuta per i soli flussi diretti verso la viabilità locale.
Si tratta di un intervento del valore di circa 25 milioni di euro, della durata di circa 16 mesi, che vede tra le principali opere la realizzazione di un nuovo cavalcavia e di due sottovia, oltre ad attività di ammodernamento delle infrastrutture già presenti nella configurazione attuale del nodo. La soluzione progettuale adottata risponde ai più moderni criteri di potenziamento infrastrutturale sostenibile, si contraddistingue infatti per la caratteristica di aumentare la capacità, limitando il consumo di suolo.
Particolare attenzione all’aspetto della sostenibilità ambientale – si legge nella nota – è stata posta nelle scelte relative al trattamento delle acque, alla gestione dei materiali da scavo, alla mitigazione degli impatti acustici e all’inserimento delle opere a verde. In particolare, quasi la totalità delle terre di scavo verrà impiegata per la realizzazione di parti del progetto, riducendo così il ricorso all’approvvigionamento da cava al solo 35% del fabbisogno totale. È stato inoltre condotto uno studio dedicato a garantire la riqualifica ambientale dello svincolo: grazie alla realizzazione di parchi e opere a verde, l’abitato circostante beneficerà di una riduzione di immissioni in atmosfera di anidride carbonica pari a -3,6 tonnellate l’anno e a un’immissione di ossigeno pari a + 3 tonnellate l’anno. L’intervento prevede inoltre la realizzazione di barriere acustiche fonoassorbenti di ultima generazione per una lunghezza complessiva di circa 480 metri.
La riconfigurazione dello svincolo di Dalmine rientra nel più ampio progetto di potenziamento del tratto di A4 di competenza di Autostrade per l’Italia, che prevede inoltre la realizzazione di una quarta corsia dinamica nel tratto milanese compreso tra Viale Certosa e lo Svincolo di San Giovanni e diverse opere a beneficio del territorio circostante.
“Quest’opera riflette l’approccio adottato nell’ambito del grande piano di ammodernamento e potenziamento della rete autostradale messo in campo da Aspi – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia –. Un piano da oltre 21 miliardi di euro che guarda al futuro di una mobilità sempre più sostenibile e green: l’attenzione all’ambiente nella realizzazione delle nuove opere è per noi priorità, come del resto lo è l’attenzione al servizio offerto ai viaggiatori che percorrono la nostra rete. Grazie a queste nuove infrastrutture, alle innovazioni tecnologiche e al lavoro quotidiano delle nostre persone, Autostrade per l’Italia marca l’avvio di una nuova stagione nel segno del potenziamento della rete, attraverso la realizzazione di grandi infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Paese”.