(Teleborsa) – Nuova caduta in Borsa per il titolo Saipem che chiude in calo dell’1,26% dopo il crollo della vigilia sull’onda dell’ennesimo profit warning e la prospettiva di un aumento di capitale.
La tendenza ad una settimana della è più fiacca rispetto all’andamento del . Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.
Quadro tecnico in evidente deterioramento con supporti a controllo stimati in area 1,207 Euro. Al rialzo, invece, un livello polarizzante maggiori flussi in uscita è visto a quota 1,404. Il peggioramento di è evidenziato dall’incrocio al ribasso della media mobile a 5 giorni con la media mobile a 34 giorni. A brevissimo sono concrete le possibilità di nuove discese per target a 1,08.
La società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture sconta la previsione di un 2021 con perdite superiori al terzo del capitale e la decisione di ritirare l’outlook annunciato lo scorso ottobre, a causa di un deterioramento del backlog (penalizzato dalla pandemia e dai costi delle materie prime).
La vicenda ha allertato la Consob, che segue gli sviluppi con “grande attenzione”, mentre i due maggiori azionisti ENI e CDP ieri hanno dichiarato di stare “monitorando con attenzione la situazione”.
Secondo il Messaggero, CDP terrà domani un CdA straordinario per discutere la situazione, mentre, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, il management starebbe valutando un aumento di capitale superiore al miliardo di euro. Ciò che ha stupito il mercato è stata anche la tempistica: la guidance ritirata era stata annunciata solo il 28 ottobre scorso, e appena un mese fa il gruppo si è assicurato un waiver dalle banche sul covenant finanziario. Tutto ciò “fa sorgere molte domande sul management”, e “le discussioni con gli stakeholder (ENI, CDP, banche e azionisti) non saranno facili”, hanno scritto gli analisti di Kepler Cheuvreux. Mediobanca Securities ha evidenziato che questo è “il terzo profit warning da quando il nuovo management è entrato nel secondo trimestre 2021”, con gli investitori che “si interrogheranno sulla necessità o meno di nuovo capitale equity”.
Secondo gli analisti, l’attuale liquidità disponibile “potrebbe non essere sufficiente a coprire il rimborso delle obbligazioni (0,5 miliardi di euro) in scadenza nell’aprile 2022”. Non è la prima volta che Saipem attraversa momenti del genere: nel 2013 le azioni dimezzarono il loro valore a seguito di due allarmi sui conti. Negli anni la discesa è stata poi significativa. Nel periodo 2011-2012, quando raggiunse i massimi storici a Piazza Affari, il gruppo italiano era arrivato a capitalizzare oltre 22 miliardi di euro, mentre oggi vale meno di 1,4 miliardi di euro. Nel 2011, Saipem generava ricavi per 12,6 miliardi di euro (scesi oggi a meno di 7 miliardi di euro) e un utile netto di 912 milioni di euro (per il 2021 gli analisti si aspettano un rosso di 2 miliardi di euro).