(Teleborsa) – L’inflazione dell’area euro potrebbe “non tornare sotto i livelli obiettivo” della BCE e i costi di finanziamento dei debiti pubblici “potrebbero tornare a salire”. Lo ha affermato il Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann nel suo intervento al Congresso bancario europeo, a Francoforte.
“La domanda più importante che ci troviamo di fronte oggi è su quanto si riveleranno persistenti le alte pressioni sui prezzi – ha detto -. Le prospettive sui prezzi sono eccezionalmente incerte. Aspettative di inflazione più alte e una crescita dei salari più elevata potrebbero rafforzare le pressioni inflazionistiche. E potrebbe ben verificarsi che i tassi di inflazione – ha detto – non tornino al di sotto del nostro obiettivo sul medio termine, come precedentemente previsto”.
Per questo, secondo Weidmann “non dobbiamo ignorare il rischio di un’inflazione troppo alta e invece restare attenti. Inoltre, data la rilevante incertezza sulle prospettive di inflazione, la politica monetaria non deve impegnarsi a mantenere l’attuale linea molto espansiva troppo a lungo. E per mantenere ben ancorate le attese di inflazione dobbiamo continuare a ribadire che, se necessario a salvaguardare la stabilità dei prezzi, la politica monetaria complessiva dovrà essere normalizzata”. “Questo dovrebbe essere chiaro a tutti – ha concluso – ai mercati finanziari così come ai Governi.
Nei giorni scorsi, Weidmann ha annunciato le sue dimissioni a partire dal 31 dicembre 2021, dopo ben dieci anni alla guida della banca centrale tedesca, dal maggio 2011. Il governatore – conferma la Bundesbank- ha chiesto al Capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier di accettare le sue dimissioni per motivi personali.