(Teleborsa) – Il VIX – il noto indice sulla volatilità creato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE) – è sulla buona strada per registrare il più grande rialzo su base settimanale da gennaio. I dati preoccupanti sull’economia cinese, il dilagare della variante Delta e il fatto che la FED sia pronta al tapering entro fine anno sono tutti fattori che hanno fatto muovere molto i mercati negli ultimi giorni.
Da un valore poco superiore ai 15 punti di venerdì scorso, il VIX si è portato oggi sopra i 21 punti (dopo l’apertura delle Borse europee era anche scattato quasi a quota 23 punti). “Da diversi anni a questa parte, se i punti del VIX sono sotto il 20, allora il mercato è in una fase di stabilità, mentre livelli superiori al 30 indicano alta volatilità”, spiega la piattaforma di trading IG.
Le preoccupazioni degli investitori globali e lo scatto della volatilità arrivano a pochi giorni dal simposio annuale di politica monetaria di Jackson Hole – negli Stati Uniti – a cui di solito partecipano i principali banchieri centrali ed economisti di tutto il mondo. Gli analisti non si aspettano comunque grandi scossoni dall’evento. Inoltre, la storia suggerisce che il discorso del presidente della FED a Jackson Hole non ha innescato grandi movimenti di mercato nel breve termine. L’indice S&P 500 ha registrato un movimento medio dello 0,6% in entrambe le direzioni il giorno del discorso del presidente della FED negli ultimi 10 anni, secondo un’analisi di Reuters.