(Teleborsa) – “Oggi la corsa alla creazione delle imprese del futuro, che vede il venture capital come propulsore, sta spingendo la competizione a livello globale ed europeo”. Lo ha dichiarato in una nota Luigi Capello, Chief Executive Officer di , holding di venture capital quotata in Borsa e tra i principali acceleratori di startup digitali in Europa. In questo scenario, secondo Capello, l’Italia rischia di rendere il proprio gap con i migliori, già ampio, addirittura incolmabile.
“Secondo Dealroom gli investimenti in venture capital nel mondo sono più che raddoppiati nel primo semestre 2021 in confronto al primo semestre 2020 (247 miliardi di euro rispetto a 111 miliardi di euro) mentre in Europa sono più che triplicati (50 miliardi di euro rispetto a 16 miliardi di euro) – spiega il CEO di di LVenture Group – In Gran Bretagna gli investimenti hanno sfiorato i 20 miliardi di euro, in Germania hanno raggiunto gli 8 miliardi di euro, in Israele hanno superato i 6 miliardi di euro mentre in Francia hanno sfiorato i 5 miliardi di euro. Paesi come la Svezia e la Spagna hanno fatto segnare investimenti in Venture Capital per, rispettivamente, 5 miliardi di euro e 2 miliardi di euro mentre l’Italia, seppur in crescita, si ferma a soli 400 milioni di euro“.
“L’Europa sta recitando un ruolo da protagonista con la creazione solo quest’anno di decine di nuovi unicorni (startup con una valutazione superiore al miliardo di euro) che si candidano a diventare le grandi aziende del futuro. Per non rendere la distanza incolmabile il nostro Paese deve fare un salto quantico per dieci. Pertanto è fondamentale che i decision makers aumentino l’attenzione verso il venture capital come attività di investimento centrale per la creazione di nuova impresa e nuova occupazione e, di conseguenza, di sviluppo economico”, conclude Capello.