(Teleborsa) – La stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di aprile 2021 verso aprile 2019 conferma lo status quo ante Covid, con una crescita circoscritta nel segmento sopra le 16t (+5,8%). È quanto emerge dall’analisi effettuata dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
“I primi quattro mesi del 2021 – spiega Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae – mostrano una inarrestabile flessione dei leggeri (-35,9%), mentre il segmento dei medi continua a calare portando il consolidato del quadrimestre ad un modesto +2,6%. Solo i pesanti proseguono nel trend positivo (+12,5%), ma anche per questo comparto i valori mese su mese sono in calo costante. La situazione che abbiamo di fronte ci conferma che il mercato è trainato dai veicoli pesanti principalmente grazie alle politiche di acquisto delle flotte che necessitano di mezzi efficienti e sicuri di ultima generazione. L’effetto delle consegne di contratti di fornitura conclusi nel 2020 si sta però esaurendo”.
Desta, inoltre, preoccupazione – rileva Starace – “la scarsità di materie prime e la carenza di componenti, le cui difficoltà di approvvigionamento hanno già determinato il significativo incremento dei costi di produzione per i costruttori, difficilmente trasferibili a valle, e l’allungamento dei tempi di consegna alla clientela. Senza contare il rischio più che probabile di fermi della produzione, con conseguenze incalcolabili sui conti economici per tutta la filiera. Tutto ciò – sottolinea Starace – mentre i costruttori sono chiamati a investimenti senza precedenti, soprattutto in chiave di sostenibilità di prodotto che, sebbene coerenti con gli obiettivi per la transizione ecologica previsti dal PNRR, non trovano alcun riscontro tangibile nelle misure di sostegno previste dal piano. Il Governo – questo l’appello del presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae – dovrà a questo punto trovare gli strumenti alternativi per sostenere il rinnovo del parco circolante. Per questo motivo auspichiamo anche l’istituzione di un Tavolo Automotive permanente che individui le soluzioni strategiche migliori per inserire il settore nei programmi di modernizzazione del Paese, evitando provvedimenti di breve respiro”.