(Teleborsa) – “Il sistema fiscale degli Stati Uniti non funziona più, così come il modo in cui gli stessi americani pensano alla tassazione delle società”. Ad affermarlo è il segretario al tesoro americano Janet Yellen, la quale sottolinea che la riforma fiscale non è un gioco a somma zero, con le società da una parte e il governo dall’altra, ma che “ci sono politiche che sono reciprocamente vantaggiose e Washington ne ha un esempio proprio davanti agli occhi”, riferendosi al piano dell’amministrazione Biden.
In un editoriale sul Wall Street Journal, con il quale spera di rivolgersi a tanti dirigenti d’azienda e politici conservatori che si sono schierati contro i piani di Biden, Yellen ha voluto sottolineare le storture del sistema fiscale a stelle e strisce (e di come l’intervento di Trump lo abbia peggiorato) e ha chiesto la fine della corsa globale al ribasso sulle tasse societarie.
Il dipartimento del Tesoro ha anche pubblicato il Made in America Tax Plan Report, con cui Yellen intende supportare l’innalzamento delle tasse per promuovere l’occupazione e le infrastrutture. Le 17 pagine sono una specie di road map che i funzionari dell’amministrazione e i legislatori useranno per dare concretezza agli ambiziosi piani del Presidente Biden.
Fornendo maggiori dettagli sulle proposte fiscali rilasciate la scorsa settimana insieme al pacchetto economico da 2,25 trilioni di dollari, il Tesoro ha affermato che i cambiamenti, nell’arco di un decennio, riporterebbero circa 2 trilioni di dollari di profitti aziendali nella rete fiscale statunitense, con circa 700 miliardi di dollari di entrate federali che arriverebbero dalla fine degli incentivi per spostare i profitti all’estero. Nel report viene inoltre indicato che il gettito extra di tasse per circa 2,5 trilioni di dollari in 15 anni coprirebbe tutte le spese del piano in otto anni di Biden.
Nell’editoriale sul Wall Street Journal, Yellen ricorda che dopo il Tax Cut and Jobs Act del 2017 promosso dall’amministrazione Trump, “negli ultimi tre anni, la riscossione dell’imposta sulle società è scesa al livello più basso dalla seconda guerra mondiale: l’1% del prodotto interno lordo. Molte delle più grandi aziende del paese non hanno pagato tasse federali nel 2020″.
Il segretario del Tesoro descrive i tagli delle tasse degli USA come “la base per una corsa al ribasso” in quanto gli altri Paesi saranno sempre pronti a rispondere e afferma che scegliendo di competere sulle tasse, gli Stati Uniti hanno trascurato la competizione sulla base delle capacità dei propri lavoratori e la forza della proprie infrastrutture. “È una competizione autolesionista e né io né il presidente Biden siamo più interessati a parteciparvi”, ha detto.