(Teleborsa) – Resta sostenuta l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a settembre. La stima flash sull’indice PMI elaborato da Markit indica infatti un livello di 60,5 punti, in lieve calo dai 61,1 punti di agosto e sotto le attese degli analisti (61,5 punti). L’indicatore si conferma ben al di sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione.
In calo anche l’indice del settore terziario. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da Markit, indica un valore di 54,4 punti nel mese di settembre, rispetto ai 55,1 di agosto e ai 55 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 54,5 punti dai 55,4 precedenti. Il mercato si aspettava 58,3 punti.
“Il ritmo della crescita economica degli Stati Uniti si è ulteriormente raffreddato a settembre, dopo essere salito alle stelle nel secondo trimestre, riflettendo una combinazione di picco della domanda, ritardi nella catena di approvvigionamento e carenza di manodopera”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit.
“Il rallentamento è stato guidato da un raffreddamento della domanda nel settore dei servizi, legato in parte al diffondersi della variante Delta – ha aggiunto – Tuttavia, mentre i produttori hanno visto una domanda molto più resiliente, le fabbriche devono affrontare problemi crescenti nell’approvvigionamento di forniture e manodopera sufficienti per soddisfare gli ordini. I ritardi della catena di approvvigionamento non mostrano segni di attenuazione e, di conseguenza, anche la crescita della produzione industriale si è indebolita e il portafoglio ordini è aumentato a un ritmo record a settembre”.