(Teleborsa) – La Casa Bianca chiederà all’OPEC+ – l’associazione che unisce il cartello dei Paesi esportatori di petrolio ad una serie di altri Paesi produttori esterni – di aumentare la produzione di greggio nel tentativo di combattere l’aumento dei prezzi della benzina. Tra le cause di questa richiesta c’è anche la preoccupazione che l’aumento dell’inflazione – spinto al rialzo dai beni energetici – potrebbe far deragliare la ripresa economica dalla pandemia.
Secondo quanto riporta CNBC, questa settimana funzionari dell’amministrazione Biden hanno parlato con i rappresentanti dell’Arabia Saudita, leader di fatto dell’OPEC, e con quelli degli Emirati Arabi Uniti e di altri membri dell’OPEC+. Secondo un documento visionato dalla TV americana, la Casa Bianca ha affermato che l’accordo di luglio del gruppo per aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno su base mensile a partire da agosto e fino al 2022 “semplicemente non è sufficiente” durante un “momento critico della ripresa globale”.
“Ci stiamo impegnando con i membri dell’OPEC+ sull’importanza di mercati competitivi nella determinazione dei prezzi – ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan nella dichiarazione visionata dalla CNBC – Mercati energetici competitivi garantiranno forniture energetiche affidabili e stabili, e l’OPEC+ deve fare di più per sostenere la ripresa“.
Alle 14.00, i future sul greggio Brent di ottobre hanno raggiunto i 69,80 dollari al barile, in ribasso dello 0,85 dollari o dell’1,20%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di settembre scambiano in diminuzione di 0,88 dollari, o dell’1,29%, a 67,41 dollari al barile.