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UK, le compagnie aeree criticano il piano del governo per la ripartenza del turismo

(Teleborsa) – Le compagnie aeree britanniche sono sul piede di guerra contro il governo di Boris Johnson per il piano di ripartenza del turismo internazionale annunciato oggi. Le critiche si concentrano su due punti: l’incertezza sull’orizzonte temporale per il via libera agli spostamenti per turismo e la richiesta di presentare un tampone PRC negativo all’ingresso.

Il governo non deciderà fino ai primi giorni di maggio se concedere la ripartenza del turismo internazionale dal 17 di maggio e ha inoltre presentato un piano che divide in tre zone – verdi, ambra e rosse – le destinazioni fuori dal Regno Unito. I fattori su cui saranno classificate i vari Paesi saranno: la percentuale della loro popolazione che è stata vaccinata, il livello dei contagi, la prevalenza di nuove varianti e l’accesso del Paese a dati scientifici affidabili e al sequenziamento genomico.

Chi arriva dalle zone verdi dovrà presentare un test PRC negativo effettuato entro 48 ore dall’arrivo, ma non dovrà fare alcuna quarantena. Chi arriva dalle zone ambra dovrà stare in quarantena per 10 giorni ed essere testato il giorno 2 e il giorno 8 (può però pagare di tasca sua un test dopo il quinto giorno per terminare la quarantena). Chi fa ritorno da una zona rossa dovrà stare in isolamento per 10 giorni in un covid hotel e verrà testato il secondo e l’ottavo giorno.

“Questo non rappresenta una riapertura dei viaggi come promesso dai ministri – ha detto Airlines UK, organizzazione che rappresenta British Airways, , , Virgin Atlantic e altre compagnie britanniche – È un’ulteriore battuta d’arresto per un’industria in ginocchio”. Il ministro dei trasporti Grant Shapps ha affermato alla BBC che il governo potrebbe riconsiderare il tipo di test necessario, per evitare che chiunque rientri da un Paese estero debba pagare circa 100 sterline per un PRC, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Intanto la lowcost Jet2 ha annunciato “con il cuore pesante” che sospenderà i voli fino al 23 giugno compreso “a causa della continua incertezza che il quadro (del governo) fornisce”. Il CEO Steve Heapy ha affermato di essere “estremamente deluso dalla mancanza di chiarezza e dettagli” e dal fatto che la situazione “è praticamente la stessa di sei mesi fa”. L’amministratore delegato di EasyJet, Johan Lundgren, ha invece detto che il requisito del test PCR per i passeggeri che tornano in Inghilterra è “un duro colpo per tutti i viaggiatori” e rischia di “far volare solo i ricchi”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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