(Teleborsa) – , multinazionale francese delle telecomunicazioni, intende avviare i colloqui con altri grandi player europei per una possibile fusione delle loro torri wireless. “Stiamo esaminando coloro che in tutta Europa condividono la nostra visione di non vendere torri, ma di unire le forze e costituire insieme una forte tower company”, ha detto il CEO Stephane Richard alla stampa.
Il riferimento è a due colossi come e . Per Richard, una vendita delle torri di Orange a un soggetto come danneggerebbe gli interessi a lungo termine della compagnia telefonica francese e quindi preferisce una combinazione con l’infrastruttura di altri operatori telefonici europei per creare una società in grado di “competere con Cellnex e raggiungere le stesse dimensioni di Cellnex”.
Fusioni e operazioni congiunte nel mercato non sarebbero una novità. Cellnex ha di recente acquisito la francese Hivory e stretto un accordo con Deutsche Telekom nei Paesi Bassi. Inoltre, il mese scorso ha acquistato più di 30.000 torri da Telefonica SA per 7,7 miliardi di euro.
La società ha chiuso la giornata in borsa con un calo del 2,61% a Parigi, anche a causa della trimestrale negativa. Orange ha registrato un calo del 2,3% dell’utile operativo core del quarto trimestre a 3,18 miliardi di euro. La pandemia ha ridotto le tariffe di roaming di oltre mezzo miliardo di euro (545 milioni) nel 2020 e la società ha registrato un EBITDAaL di 12,7 miliardi di euro, in calo dell’1% su base comparabile. Orange ha confermato che proporrà un dividendo di 0,70 euro per azione per il 2020. Il gruppo si aspetta che l’utile operativo sia stabile o leggermente inferiore quest’anno.
Nella giornata di oggi la società francese ha anche lanciato TOTEM, una società che raggrupperà 25.500 torri tra Spagna e Francia, i due mercati più grandi di Orange, con attività che hanno generato 300 milioni di euro di utile operativo principale lo scorso anno.