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Superbonus, i termini della proroga al 2023 non piacciono a nessuno nella maggioranza

(Teleborsa) – La decisione del Governo di prevedere nella Legge di Bilancio la proroga del termine del Superbonus 110% alla fine del 2023 solo per condomini e case popolari non sembra aver convinto tutte le forze politiche della maggioranza. Nel 2023, infatti, il bonus non sarà più applicabile a edifici singoli e villette mono e plurifamiliari – che potranno godere delle agevolazioni comunque per tutto il prossimo – mentre è stata bocciata da Palazzo Chigi l’ipotesi di prorogare anche solo di un anno il bonus facciate che sarà applicabile solo fino alla fine di quest’anno.

Su quest’ultimo punto si è espresso anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha sottolineato che lavorerà affinché non venga eliminato l’incentivo dalla Legge di Bilancio. “Il bonus facciate – ha dichiarato il ministro – è una misura che sta funzionando. Fa lavorare le imprese e rende più belli borghi e città, dai centri storici alle periferie. L’incentivo del 90% si giustifica proprio perché le facciate, pur essendo di proprietà privata, sono di fatto beni pubblici che rendono più belle o più degradate strade e piazze italiane”. “La misura – ha aggiunto – è di semplice applicazione e di fatto è appena partita. Per questo ieri in Consiglio dei Ministri abbiamo insistito, e insisteremo, perché non venga eliminata con la Legge di Bilancio”.

“Ci auguriamo che la versione finale della manovra portata in Consiglio dei ministri non escluda dalla proroga del Superbonus 110% gli edifici unifamiliari e plurifamiliari – ha dichiarato Riccardo Fraccaro, deputato del MoVimento 5 Stelle ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – né quelli funzionalmente indipendenti. Riservare il prolungamento soltanto agli edifici condominiali sarebbe un errore sotto diversi aspetti. Intanto si penalizzano i tanti che all’annuncio della proroga si sono dati più tempo per avviare i lavori, anche in virtù del fatto che il boom dei cantieri ha reso difficile reperire imprese disponibili. L’altro aspetto, ancora più grave, è che escludere le abitazioni diverse dai condomini significa escludere quasi del tutto la stragrande maggioranza dei Comuni italiani, soprattutto quelli piccoli e medi dove storicamente la tipologia edilizia è diversa dal condominio”.

“La prossima manovra – hanno sostenuto il senatore della Lega Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia del partito e la deputata Giorgia Andreuzza, vicepresidente della commissione Attività Produttive della Camera – dovrà contenere la proroga di tutti i bonus edilizi (ristrutturazione, ecobonus, sismabonus, facciate, arredi) almeno a tutto il 2022 e il Superbonus al 2023, a favore di tutta la platea di beneficiari, inclusi gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti”. Dello stesso avviso Alessandra Gallone, senatrice di Forza Italia: “i costi della transizione – ha sostenuto in Aula Gallone – non devono ricadere sui cittadini e sappiamo che il governo sta lavorando per questo. Stamattina c’era molto fermento alla notizia della proroga del Superbonus 110% alle sommità condominiali. Gli ecobonus vanno mantenuti, prorogati ed estesi, ci sono ben altri provvedimenti che potranno essere tagliati”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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