(Teleborsa) – “Le aziende produttrici di soft drink hanno intrapreso da anni un percorso che le ha portate a raggiungere risultati importanti: una riduzione del 37% entro il 2022 del quantitativo di zucchero immesso a scaffale, la scelta di non vendere nè pubblicizzare bevande analcoliche ai ragazzi sotto i 13 anni, un impegno siglato a settembre con il Ministero della Salute che pone obiettivi ancora più stringenti a tutela dei consumatori e l’incremento del 74% in dieci anni delle versioni “senza zucchero”. In Italia non serve una tassa per spingere le aziende a formulare soluzioni a ridotto impatto calorico”.
Questo il commento di Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, alla misura contenuta nella Legge di Bilancio 2022 che proroga a gennaio 2023 l’entrata in vigore della sugar tax.
“Ci auguriamo che questo ennesimo rinvio non sia fine a se stesso, ma un’occasione per un’analisi pragmatica dell’effettiva utilità di questa imposta in Italia, dove i consumi sono in calo da un decennio e le imprese hanno già raggiunto gli obiettivi che la tassa si prefigge di ottenere. I tempi sono maturi per avviare un tavolo con le forze politiche che porti al superamento di una tassa dannosa per le aziende e per i lavoratori”.