(Teleborsa) – Dopo l’interruzione dei negoziati tra MEF e relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro di , si riaccende l’attenzione sul risiko bancario italiano. Gli analisti finanziari sono abbastanza concordi nel giudicare il fallimento delle nozze tra Gae Aulenti e Rocca Salimbeni come “un’occasione persa“, anche se restano positivi sul futuro di UniCredit e guardano con interesse a possibili sviluppi sul fronte Banco BPM. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna potrebbe essere preda della stessa UniCredit, ma anche soggetto aggregatore in operazioni con o la .
Gli effetti su azioni e bond
A metà giornata il titolo di si posiziona a 1,046 euro, con una discesa del 2,43%. È passata in positivo , che passa di mano in progresso dello 0,12% a quota 11,546 (dopo aver toccato in mattina un minimo di 11,076). Seduta decisamente positiva per , che tratta in rialzo del 3,28%.
Risultano sotto pressione i quattro bond subordinati emessi dalla banca senese, per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro. Il timore è infatti di un burden sharing (condivisione degli oneri) se non ci dovessero essere investitori disponibili a sottoscrivere l’aumento con lo Stato e quindi si dovesse procedere a una ricapitalizzazione precauzionale.
Il costo d’assicurazione per l’esposizione al debito di MPS ha invece visto un’impennata ai massimi di un anno a metà mattina. Secondo i dati di IHS Markit, i credit default swaps (Cds) a cinque anni per la banca senese sono balzati di 101 punti base dalla chiusura di venerdì, vicini ai massimi di un anno a 270 punti base.
Le valutazioni degli analisti
parla di “un’occasione mancata” per Unicredit, in quanto “sarebbe stato bello avere la ricca dote” predisposta dal Tesoro. Gli analisti restano “lunghi” sulla banca guidata da Andrea Orcel, che giudicano “sottovalutata” in Borsa “nonostante disponga di molto capitale in eccesso e un portafoglio pulito”. Viene sottolineato che i risultati e il nuovo business plan sono “catalyst positivi”.
Di “occasione persa” parla anche Kepler, secondo cui Unicredit “avrebbe potuto rafforzare la sua posizione competitiva in Italia, aggiungendo una quota di mercato del 3-4% al suo 11-12% e aumentando il valore dell’azione del 13%”. “Un’acquisizione di MPS rispettando la linea rossa indicata il 29 luglio sarebbe stata vista come in grado di creare valore dagli investitori”, secondo Exane BNP, che stimava in “circa 1 punto percentuale” l’aumento del ritorno sul capitale tangibile (rote) di Unicredit. “Resta da vedere se entrambe le parti possano ancora cambiare idea, ma è probabile che la notizia attiri l’attenzione su potenziali partner M&A alternativi“, hanno scritto gli analisti di .
L’ipotesi fusione UniCredit-Banco BPM
Con lo stop alle trattative per l’acquisto di MPS, riprende quota un deal tra UniCredit e Banco BPM, anche se la strada per un’operazione di questo tipo è tutt’altro che semplice. Sempre secondo Exane BNP, lo scenario è “non proprio semplice” perché “le condizioni finanziarie dell’operazione dipenderanno molto dall’estensione dei benefici della DTA che il governo è adesso meno incentivato a prorogare”. “Sarà importante capire se il Governo confermerà la decisione di estendere i benefici fiscali”, scrive . Se così fosse “aumenterebbe le chance” di una fusione, grazie a “un beneficio netto al capitale di circa 3,3 miliardi di euro”. Per ora “la prospettiva di una fusione con Banco BPM riemerge, offrendo simili, se non più grandi benefici“.
Lo scenario Terzo Polo
Dopo Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 stelle e presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario, anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi torna a rilanciare l’ipotesi del terzo polo bancario. “Capisco le esigenze del MEF che deve risolvere la situazione MPS, in questo mi auguro che ci sia una grande discussione a livello nazionale per un terzo polo, anche perché nell’affrontare il PNRR gli investimenti privati saranno la parte più importante – ha detto a margine dell’assemblea dell’Unione Industriali di Torino – Avere tre poli bancari molto importanti, secondo me, potrebbe essere utile anche al sistema delle imprese“.