(Teleborsa) – “Nel processo tributario, l’Agenzia delle Entrate ha accesso a tutti i fascicoli in cui essa è parte e può consultare liberamente la relativa giurisprudenza. Dall’altro lato il contribuente, per il tramite del suo difensore, può accedere soltanto ai fascicoli relativi ai propri giudizi e alle sentenze emesse nei propri confronti”. È quanto afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Lo scorso 6 maggio, – sottolinea De Lise – il Garante del Contribuente della Regione Lombardia ha osservato che, nel rispetto del principio di ‘parità delle armi’ tra le parti del processo tributario, a partire dal 1 giugno 2021 il ministero delle Economia e delle Finanze avrebbe dovuto garantire ‘l’accesso generalizzato alle sentenze per il tramite del portale della Giustizia Tributaria, ovvero di altra banca dati idonea allo scopo’. Auspichiamo dunque che, a breve, il Mef dia seguito a questo provvedimento e attui la consultazione generalizzata delle sentenze tributarie che, oltre ad assicurare il rispetto dei principi richiamati, avrà anche un effetto deflattivo del contenzioso. La nostra certezza è che il parere espresso dal Garante sia condivisibile e sicuramente renderà possibile il libero accesso generalizzato alle sentenze tributarie nel rispetto di un agognato giusto processo tra tutte le parti. Inoltre, gioverà alla parità delle armi tra i contendenti nel processo tributario e darà evidenza dell’effettiva applicazione del noto principio di collaborazione e buona fede nei rapporti tra contribuenti ed amministrazione finanziaria. Consentirà, quindi, – conclude il presidente dell’Ungdcec – di migliorare i principi di equità e giusto processo sanciti dall’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nonché dagli artt. 24 e 111 della Costituzione”.