(Teleborsa) – ha registrato ricavi pari a circa 3,2 miliardi di euro e un EBITDA adjusted in perdita per 266 milioni di euro nel primo semestre del 2021. I dati si confrontano con ricavi per 3,7 miliardi di euro e un EBITDA adjusted positivo per 355 milioni di euro nel primo semestre del 2020. La società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture ha indicato il protrarsi degli effetti dell’emergenza sanitaria Covid-19, la sospensione delle attività del progetto LNG onshore in Mozambico e i problemi specifici operativi di un progetto eolico offshore nel Mare del Nord come principali cause per il rallentamento del business.
La società ha stipulato nuovi contratti per circa 4,4 miliardi di euro nel semestre, consolidando un portafoglio ordini di circa 26,2 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto post-IFRS 16 si attesta a 1,4 miliardi di euro (circa 1,1 miliardi di euro pre IFRS 16), in lieve calo rispetto al primo trimestre. La liquidità è pari a 2,3 miliardi di euro a seguito dell’emissione obbligazionaria di 500 milioni di euro a 7 anni a tasso fisso collocata con successo a marzo 2021, oltre che alle disponibilità delle società consolidate e delle joint ventures. Il risultato netto vede una perdita di 779 milioni di euro (perdita di 885 milioni di euro nel primo semestre del 2020).
Secondo l’amministratore delegato Francesco Caio, “gli specifici fattori che hanno inciso sui risultati non modificano i punti di forza strutturali dell’azienda”. Caio ha detto di aver “avviato un programma di semplificazione e focalizzazione. Sono state già identificate specifiche iniziative con un potenziale di risparmi annui di circa 100 milioni di euro a regime e su cui terremo aggiornato il mercato. Gli ordini acquisiti, il crescente tasso di utilizzo della flotta di perforazione sono ulteriori fattori positivi sui quali puntare per una rinnovata competitività a partire da un ritorno positivo dell’EBITDA nel secondo semestre“.
L’outlook per la seconda metà del 2021 prevede ricavi compresi tra 4,5 e 5 miliardi di euro, un EBITDA adjusted positivo, investimenti tecnici attesi tra 200 e 300 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto a fine anno post-IFRS 16 intorno a 1,6 miliardi di euro. Per quanto riguarda lo stop al progetto in Mozambico, viene sottolineato che “non sono attesi contributi significativi dal progetto nella parte restante del 2021, con l’eccezione del rimborso di costi già sostenuti e da sostenere per la sospensione e la sicurezza”.