(Teleborsa) – La Banca centrale russa ha aumentato i tassi di riferimento di 100 punti base – il singolo aumento maggiore dalla fine del 2014 – portando così il costo del denaro al 6,5%. Una decisione attesa dagli analisti e che rappresenta il quarto aumento consecutivo (il mese scorso era stato di 50 punti base). La Bank of Russia continua a segnalare un’inflazione troppo alta e vede ulteriori aumenti dei tassi possibili. Secondo le sue stime, l’economia russa ha raggiunto il livello pre-pandemia nel secondo trimestre del 2021.
“Il contributo dei fattori inflazionistici è aumentato a causa della crescita più rapida della domanda rispetto alla capacità di espansione della produzione – si legge nella nota della Banca centrale – Tenendo conto delle elevate aspettative di inflazione, ciò ha spostato significativamente il saldo dei rischi verso quelli pro-inflazionistici e ciò può far sì che l’inflazione si discosti al rialzo dall’obiettivo per un periodo più lungo. La decisione sui tassi chiave adottata mira a contenere questo rischio e a riportare l’inflazione al 4%“.
“Se la situazione si svilupperà in linea con le previsioni di base, la Bank of Russia valuterà la necessità di un ulteriore aumento dei tassi di riferimento nelle sue prossime riunioni“, viene aggiunto. Le decisioni sui tassi terranno conto delle dinamiche dell’inflazione effettiva e attesa rispetto all’obiettivo e degli sviluppi economici nell’orizzonte di previsione, nonché dei rischi posti dalle condizioni interne ed esterne e dalla reazione dei mercati finanziari. Secondo le previsioni attuali, l’inflazione annua raggiungerà il 5,7-6,2% nel 2021, per poi scendere al 4-4,5% nel 2022 e rimanere vicina al 4% negli anni successivi.