(Teleborsa) – “Qualunque tipo di riforma non la si conclude nella Gazzetta Ufficiale. Le leggi da sole non sono sufficienti a cambiare il volto al Paese. C’è la necessità di una classe dirigente in grado di attuarla lealmente nel più breve tempo possibile“. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso del convegno Riforma Italia organizzato da EY e Luiss Business School. “Altrimenti – secondo Ruffini – si assiste ad una tela di Penelope alla prima scadenza elettorale. Allineare la velocità della PA con quella del legislatore è la prima riforma”.
“La mia speranza – ha aggiunto – è che sia questa l’occasione di vedere qualcosa di simile alla riforma dl 1972″. “Dopo molti anni c’è l’occasione, sia per questa compagine di governo con una ampia maggioranza sia per la fase storica, di affrontare il tema di riformare l’infrastruttura delle infrastrutture” prosegue Ruffini per il quale “il fisco rappresenta l’infrastruttura più importante perchè consente di rinvenire le risorse per tutte le altre”.
Per Ruffini “progettazione, investimenti in risorse materiali ed umane e manutenzione rappresentano “tre pilastri” che “devono essere la cornice di qualunque riforma, del fisco ma di qualunque riforma. Biden tra i suoi primi atti ha destinato 70 miliardi di dollari all’Irs. Non pretendo tanto, ma bisogna vedere l’amministrazione finanziaria come un investimento che restituisce valore”.”C’è bisogno di un sistema stabile che dia prospettiva, tenga il passo dei cambiamenti e che risolva una serie di problemi che conosciamo sarebbe il caso di sfruttare l’occasione per risolverli” ha aggiunto. Per quanto riguarda la semplificazione “il nostro Paese ha fatto passi enormi” ha rilevato Ruffini sottolineando però che “sicuramente può essere fatto molto di più perchè il Paese corre più veloce di quanto ci si riesca ad adeguare”.