(Teleborsa) – , popolare app per piccoli investitori che ha scosso il mercato azionario durante la retail mania di inizio anno, ha affermato in una comunicazione alla Securities and Exchange Commission (SEC) che un intervento normativo nel trading di criptovalute e sul rapporto tra intermediari e società di trading potrebbe comportare rischi per il suo business. Il titolo della società ha perso oltre il 40% dal massimo raggiunto il 4 agosto, pochi giorni dopo la quotazione a Wall Street avvenuta il 29 luglio.
“Il panorama normativo che coinvolge le criptovalute è in continua evoluzione ed è soggetto a modifiche – si legge in un prospetto relativo alla vendita di azioni da parte di alcuni azionisti (già comunicata al mercato) – Le future azioni normative potrebbero limitare l’utilizzo, la custodia o il trading di criptovalute o la nostra capacità di aggiungere nuove criptovalute alla nostra piattaforma o mantenere le criptovalute per le quali attualmente offriamo supporto di trading sulla nostra piattaforma”. Ciò potrebbe “ridurre la domanda di trading di criptovalute” e “ridurre materialmente le nostre entrate derivanti dagli sconti sulle transazioni in termini assoluti e in proporzione alle nostre entrate totali”, viene aggiunto.
Robinhood ha sottolineato che il trading di criptovalute ha costituito il 41% dei suoi ricavi totali nel secondo trimestre del 2021, “un periodo record per il trading di criptovalute sulla nostra piattaforma” che “potrebbe non verificarsi in futuro”. L’avvertimento dell’azienda segue i commenti del presidente della SEC Gary Gensler sui recenti progetti che l’agenzia sta intraprendendo, tra cui la revisione di un sistema chiamato “payment for order flow” o PFOF. Il pagamento per flusso di ordini, ovvero il compenso che un broker riceve inoltrando gli ordini ricevuti dai clienti per la loro esecuzione, rappresenta una fetta significativa delle entrate di Robinhood.