(Teleborsa) – Sul Reddito di Cittadinanza “ci sono state irregolarità e abusi odiosi che hanno compromesso il fine di equità sociale e la reputazione della misura”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel corso di un’informativa alla Camera sottolineando che questo ha portato alla necessità di potenziare i controlli. Le criticità emerse, ha spiegato, “sono soprattutto inerenti i criteri di accesso, la valutazione dell’entità del sostegno, la parametrazione del sostegno rispetto alla famiglia, l’efficacia dell’integrazione al reddito con le politiche attive del lavoro”. Il Reddito di Cittadinanza è “potenzialmente oggetto di comportamenti opportunistici”, ha riconosciuto il ministro, ma “i casi di abuso non cancellano le finalità dell’istituto le cui ragioni sono da sostenere”.
“Il Reddito di Cittadinanza sicuramente nel novero dei benefici assistenziali è uno degli istituti tra i più controllati”, ha sottolineato il ministro: a fronte di 4,35 milioni di domande giunte al 15 settembre 2021, 1,25 milioni, pari al 27,87%, sono state respinte in base all’istruttoria, 605mila, pari al 13,8%, sono state poste in decadenza per il venire meno dei requisiti, 123mila, pari al 2,4% del totale, sono state revocate per mancanza di requisiti fin dall’origine a seguito dei controlli. Sui controlli, “le forze dell’ordine sono quotidianamente all’opera”, ha aggiunto, “così come l’Inps, i comuni e il Ministero del Lavoro ciascuno per le proprie competenze”.
In Legge di Bilancio, ha proseguito, “abbiamo riformato alcuni meccanismi di funzionamento del reddito, al fine di prevenire i comportamenti scorretti e incentivare, accompagnare e sostenere più efficacemente il beneficiario nella ricerca del lavoro”. “Si tratta di un intervento di semplificazione e di razionalizzazione – ha precisato – che mira a preservare la natura solidaristica dell’istituto, coerente con alcune grandi linee ispiratrici del nostro sistema di protezione e sicurezza sociale, e a sostenere l’obiettivo generale di inclusione sociale e di superamento di squilibri e disuguaglianze”.
“Ci siamo dati questo strumento che credo sia migliorabile ma l’assenza di questo strumento sarebbe fonte di disperazione e rassegnazione“, ha concluso il Ministro.