in

Recovery, Draghi: “Fondato su tre pilastri e risorse per 221,5 miliardi di euro”

(Teleborsa) – Semplificazione istituzionale, delle norme e dei tempi politici, inclusi i poteri sostitutivi; riforme, soprattutto della pubblica amministrazione e della giustizia civile; e trasparenza. Questi i tre pilastri sui quali sarà fondata l’attuazione del Recovery plan di Mario Draghi.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – come ha spiegato questa mattina il presidente del Consiglio nel corso dell’incontro con vertici di Cgil, Cisl e Uil – sarà di 221,5 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto. L’approvazione è attesa nel Consiglio dei ministri che si terrà questa settimana. Sul tavolo ancora nessuna versione preliminare del documento, che sarà presentato prima alle Camere, entro fine aprile, e poi in un successivo incontro a maggio nuovamente con le parti sociali. Tuttavia, secondo quanto anticipato da Draghi ai segretari, le grandi opere previste nel documento saranno 57.

“Draghi ci ha parlato della necessità che sull’attuazione del piano ci sia una mobilitazione collettiva e che il governo è disponibile ad interloquire in maniera permanente con le parti sociali e le forze politiche nazionali e locali – ha fatto sapere il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro –. Abbiamo chiesto chiesto di accompagnare fase di attuazione con un patto sociale che tenga insieme governo, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. La priorità è rilanciare gli investimenti ed evitare nuovi licenziamenti”

“C’è bisogno che questi investimenti siano destinati alla creazione di un piano straordinario per l’occupazione che abbia al centro i giovani, le donne e il Mezzogiorno” ha sottolineato segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Il lavoro – ha aggiunto Pierpaolo Bombardieri di Uil – è la vera emergenza di questo Paese. La nostra richiesta è di considerare il lavoro come tema centrale del Pnrr”.

“Il Recovery diventa inattuabile se non è comunicato, disegnato, digitalizzato con trasparenza. Ogni progetto ha un cronoprogramma, questa informazione verrà posta su una piattaforma digitale in modo che sia controllabile e monitorabile da parte di tutti – ha poi, secondo quanto si apprende, spiegato Draghi nel pomeriggio in occasione dell’incontro con le associazioni delle imprese –. Ma il miglior modo per controllare l’attuazione nei tempi e modi che saranno decisi è il confronto continuo con voi: il modo migliore di fare trasparenza. Sono molto contento di questo incontro ma immagino ce ne saranno tanti altri nei mesi prossimi”.

“Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, non conoscendo ancora i dettagli Confindustria ribadisce alcuni auspici di ordine generale, già formulati al Governo precedente – ha affermato al termine dell’incontro il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi –. Primo, un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell’attuazione del Piano, in linea con le indicazioni europee. Una vera e propria rete nazionale, composta da soggetti pubblici e privati, per monitorare ed elaborare costantemente i dati e le informazioni necessari ad accompagnare l’esecuzione dei progetti. Secondo, una governance del Piano snella, la cui cabina centrale presso il Mef si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Pnrr ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive. Terzo – conclude Bonomi – serve una visione industriale strategica”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Banche italiane, Fitch: oneri per svalutazione dei crediti rimarranno alti nel 2021

CreVal, Credit Agricole rinuncia a condizione “Soglia 90%” e offre 12,5 euro