(Teleborsa) – La Federal Reserve non è ancora alla fase in cui iniziare a inviare messaggi relativi al tapering, la futura progressiva rimozione degli stimoli monetari, ma “facciamo progressi”. Lo ha detto ieri il Presidente Powell, nella conferenza stampa al termine del Fomc -sottolineando che “l’intenzione su questo processo è che sia ordinato e trasparente e che comunicheremo in ampio anticipo”.
Al direttorio della Federal Reserve – ha aggiunto – “non abbiamo avuta alcuna discussione su un rialzo dei tassi in nessun anno, perchè sarebbe ampiamente prematuro adesso. E i dot plot non sono un grande previsore sulle future mosse, data l’elevata incertezza, vanno presi con cautela”
Dopo l’impennata del 2021 “ci attendiamo che l’inflazione si moderi, se guardate alle nostre stime sul 2022 (2,1%) e sul 2023 (2,2%), vedete che ci attendiamo che vada verso il nostro obiettivo: sono valori coerenti con i nostri obiettivi”, ha proseguito Powell ribadendo che l’accelerazione della crescita dei prezzi di quest’anno è giudicata “transitoria”.
“Se l’inflazione si rivelasse persistentemente elevata non esiteremmo ad utilizzare i nostri strumenti per assicurare la stabilità dei prezzi”, ha detto Powell aggiungendo che i banchieri centrali Usa si attendono che l’inflazione si moderi il prossimo anno. “Ma si tratta di una previsione e che le previsioni – ha precisato – sono altamente incerte”.
Nella serata di ieri, la Federal Reserve confermando una politica monetaria accomodante ha ribadito “l’impegno ad utilizzare la gamma completa di strumenti per sostenere l’economia degli Stati Uniti in questo momento difficile, promuovendo in tal modo i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”. Confermati i tassi sui FED funds ai minimi storici, in un range compreso tra lo zero e lo 0,25%. Reiterato anche il piano di quantitative easing, che proseguirà ad un ritmo di 120 miliardi di dollari al mese , di cui 80 miliardi in Treasuries e circa 40 miliardi in ABS.