(Teleborsa) – – che prende il nome dall’omonima famiglia ed è il maggiore azionista di – ha svelato di dover affrontare una nuova causa negli Stati Uniti legata allo scandalo delle emissioni diesel della casa automobilistica. Finora lo scandalo è costato al gruppo automobilistico tedesco più di 32 miliardi di euro in tasse, multe e spese legali, e diversi procedimenti sono ancora aperti.
La causa, depositata presso la Corte Suprema dello stato di New York ad aprile, prende di mira Porsche SE e gli ex membri del consiglio di amministrazione e di sorveglianza di Volkswagen. Lo ha affermato la stessa Porsche SE nella sua relazione sui primi sei mesi del 2021, chiusi con un risultato di gruppo al netto delle imposte di 2,46 miliardi di euro (nello stesso periodo dell’anno precedente era stato negativo per 329 milioni di euro).
Nel paragrafo della relazione semestrale che dà conto della nuova causa, Porsche non identifica i querelanti e non quantifica possibili richieste di risarcimento, affermando che l’azione non è stata ancora notificata. “I querelanti affermano di essere azionisti di Volkswagen e affermano con la loro azione presunte pretese da Volkswagen”, si legge.