(Teleborsa) – Si muovono con debolezza i prezzi del petrolio pur recuperando dai minimi di fine maggio toccati la vigilia in scia alla decisione dell’Opec+ di aumentare l’offerta di greggio a partire dal mese di agosto fino al settembre del 2022.
Le quotazioni di oro nero restano sotto pressione sull’effetto negativo sull’attività economica e di conseguenza sulla produzione e sui consumi di fronte ad un’eventuale imposizione di nuove misure di restrizione.
A New York un barile di WTI viene trattato a 66,03 dollari al barile (-0,59%) mentre il Brent scende di circa lo 0,60% a 68,21 dollari.