(Teleborsa) – Si è svolto questa mattina alle ore 10 il “Question Time dei Lavoratori del Pubblico Impiego sul Futuro della Previdenza“. L’evento è stato aperto dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli: “ci si deve interrogare sul nostro futuro pensionistico, non si può rimandare. Siamo chiamati a guardare ai prossimi venti anni. Il Parlamento ed il Governo stanno lavorando ad una riforma del fisco e ora, grazie alla larga maggioranza, si possono finalmente superare gli steccati ideologici”.
“L’intervento fiscale è la principale leva da considerare per costruire una pensione adeguata e deve essere definita rapidamente, insieme all’altra leva imprescindibile, che è l’informazione. Ragioniamo sulla parola complementare che a volte ha dato degli svantaggi in termini di percezione, poiché non rende chiaro il ruolo vitale che ricopre nel futuro pensionistico dei lavoratori”, ha aggiunto. Sul tema degli interventi nel Pubblico Impiego si è espressa anche il Capo Gabinetto del Ministero per la Pubblica Amministrazione, Marcella Panucci, la quale ha affermato che “il Patto per l’Innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione Sociale (firmato lo scorso 10 marzo, ndr) ha inaugurato un nuovo modello di relazioni sindacali”.
All’evento è intervenuto anche il senatore Tommaso Nannicini, Presidente della Commissione Parlamentare per il controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. “Le riforme previdenziali degli ultimi decenni hanno messo in sicurezza la sostenibilità finanziaria del sistema – ha spiegato – Però troppe volte i meccanismi hanno scaricato il peso di questa flessibilità sulle aspettative pensionistiche, soprattutto delle giovani generazioni“. “Se vogliamo dare risposte concrete alle persone, abbiamo bisogno di soldi e di capitale umano – ha aggiunto Nannicini – e per aiutare la previdenza complementare, io penserei a delle forme di matching contribution, erogazioni soprattutto iniziali per favorire l’adesione volontaria di giovani a strumenti di previdenza complementare; nei primi anni lo stato contribuisce aumentando l’investimento che stai facendo ad un fondo complementare”.