(Teleborsa) – Non è mistero che la pandemia si sia abbattuta con particolare ferocia sulle Partite IVA che, ad un esatto anno dal lockdown scendono in piazza con il primo storico sciopero. L’appuntamento è per domani, mercoledì 10 marzo, dalle ore 10, a Roma a Piazza del Popolo. L’iniziativa, promossa dall’associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, ha visto l’adesione, anche di Conflavoro, Confsal, Fipe/Silb.
I promotori chiedono l’apertura immediata di un tavolo di concertazione dove affrontare due aspetti principali: “lo stato di emergenza sociale e il piano programmatico di rilancio“, spiegano il presidente Giuseppe Palmisano e il coordinatore nazionale, Angelo Distefano.
“L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di Partite IVA, ben 4,6 milioni di lavoratori autonomi che lo Stato italiano ha da sempre vessato con tasse inique, utilizzandole come bancomat per sanare le falle delle spese folli dovute alla burocrazia. Chiederemo al Governo Draghi di essere ascoltati e di avviare un percorso immediato di sostegno al lavoro che includa anche una pace fiscale”, sostengono gli organizzatori.
L’associazione Partite IVA Insieme per Cambiare ha lanciato da mesi una serie di proposte fra le quali maggiori indennizzi alle attività colpite, la liquidità immediata alle imprese, la riduzione del carico fiscale al 30-35%, il no al pagamento anticipato delle imposte come gli acconti d’imposta e ai limiti al contante, la sanatoria dei debiti tributari pendenti in base all’effettiva capacità contributiva di ognuno e dilazioni lunghe (10-15 anni), l’introduzione di ammortizzatori sociali a protezione del reddito anche ai lavoratori autonomi. Non più rimandabili, infine, interventi per la semplificazione della burocrazia.