(Teleborsa) – “L’Italia spende per le pensioni e per i servizi del debito molto più degli altri Paesi dell’OCSE. Cosa più interessante se andiamo a vedere la spesa per migliorare la crescita, quali l’istruzione e le infrastrutture questa è più bassa”. Così i rappresentanti dell’Ocse davanti alla commissione Bilancio del Senato illustrando il Rapporto sull’Italia. “Il punto è che questo penalizza i giovani e frena le prospettive di crescita future”, hanno sottolineato.
Ancora. Per l’Italia è “fondamentale” la riforma fiscale perchè “ha il quinto cuneo fiscale più alto dell’OCSE e questo non incoraggia il lavoro in un paese in cui il lavoro dipendente rappresenta il 57% della popolazione attiva” contro il “67% del resto dell’OCSE”. Il “Governo ha riconosciuto” questo problema e ridotto il cuneo “soprattutto per giovani e donne” e per il “Sud”. Ma una “riduzione permanente del cuneo fiscale sarebbe importante soprattutto per quanto riguarda le donne”.
Per il rappresentante OCSE “l’Italia dovrebbe dare sostegno finanziario mirato finchè la ripresa non è in corso, poi dovrà investire nelle infrastrutture verdi e riformare la giustizia e la concorrenza e migliorare l’efficacia della pubblica amministrazione”.
“Aumentare l’efficacia del settore pubblico sarà fondamentale per l’attuazione del PNRR e per migliorare l’accesso ai servizi pubblici” per i “più vulnerabili”, si sottolinea. “Il PNRR fissa delle priorità per l’assunzioni di funzionari” e, secondo l’Ocse, “bisogna avere un sistema di assunzione molto più agile, una parte della soluzione è avere dei contatti più flessibili che possono richiamare i migliori candidati per colmare rapidamente i deficit di competenze” e poi “bisogna rimuovere le altre barriere che scoraggiano i funzionari pubblici ad agire”. Per quanto riguarda poi la produzione di norme e regolamenti, “l’Italia ha migliorato a livello nazionale come prepara le proprie normative. Il problema è la riserva massiccia di regolamentazioni” e questo stock “va rivisto e bisogna semplificare”.
“L’Italia è in ottima condizione per far bene ma il PNNR impone un’agenda impegnativa”, osservano i rappresentanti OCSE. “L’Italia tornerà ai livelli del 2019 entro metà del 2022 e questo significa che c’è bisogno di ulteriori stimoli per aumentare la crescita” ma “l’Italia non può tornare semplicemente alla situazione pre-covid” quando aveva livelli di crescita “troppo bassi”. Sono stati fatti dei passi avanti, ha riconosciuto l’Ocse, ma “c’è ancora molto da fare”.
Bisogna “affrontare i problemi strutturali” del Paese: dai tempi lunghi della “giustizia civile”; gli investimenti “aumentano quando c’è chiarezza sul futuro” e sugli investimenti verdi serva “maggiore chiarezza”, poi la riforma fiscale che è “fondamentale”. Il Pnrr può fare la “differenza” perchè contiene “riforme strutturali che erano necessarie da molto tempo e le fa concidere con un nuovo finanziamento degli investimenti”, ha rilevato.