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Npl, ABI: probabile incremento sarà gestibile, nessun picco da crisi finanziaria

(Teleborsa) – Il sistema bancario italiano gode di buona salute e non ci sono preoccupazioni in merito al probabile aumento dei crediti deteriorati (Npl) nei prossimi mesi. È quanto è emerso dall’audizione di ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, svoltasi davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato in merito alla prossima manovra. “Nonostante la pandemia la qualità dell’attivo” delle banche è “migliorata, anche grazie alle azioni di supporto adottate sia a livello europeo sia nazionale: nel secondo trimestre del 2021 l’Npl ratio lordo dei gruppi italiani è sceso al 4%, sempre più vicino alla media europea (2,3%). In termini netti, l’indice si colloca al 2% per l’Italia e all’1,3% in media europea”, ha dichiarato il direttore generale di ABI, Giovanni Sabatini.

Sabatini ha sottolineato che la situazione attuale fa ritenere che “il probabile incremento dei crediti deteriorati sarà gestibile e non osserveremo i picchi” che ci sono stati “durante la grande crisi finanziaria”. Per quanto riguarda poi le moratorie e le misure di sostegno ai redditi di famiglie e imprese, “è di interesse segnalare che, nella maggior parte dei casi, i debitori i cui crediti a seguito della crisi sanitaria erano stati oggetto di moratorie che nel frattempo sono terminate, hanno ripreso a pagare regolarmente i propri impegni finanziari verso le banche”, ha detto Sabatini. Per l’associazione è però “necessaria” la previsione di una “fase transitoria, dal 1 luglio 2022 al 31 dicembre 2022, nella quale saranno mantenute alcune delle misure straordinarie di sostegno gestite dal Fondo di garanzia per le PMI e andrà valutata anche alla luce dell’evoluzione della pandemia”.

Positive le stime dell’Associazione anche sulla ripartenza dell’economia dopo lo stop del 2020. “La ripresa dell’economia italiana si sta dimostrando robusta e superiore alle attese. La crescita acquisita per l’anno in corso è pari al 6,1%. Il PIL è ancora inferiore rispetto al livello pre pandemia per circa l’1,3%, ma il gap si sta chiudendo. Il PIL dovrebbe registrare una dinamica più moderata ma comunque positiva nel quarto trimestre, rallentato dalle tensioni sui prezzi e dalla recrudescenza della pandemia”, ha spiegato il direttore generale di ABI.

Per quanto riguarda invece la dinamica del volume dei prestiti, Sabatini ha affermato che “mantiene un andamento crescente: a settembre 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2% su base annuale (distinguendo per settore per i prestiti alle imprese si registra un aumento dello 0,7% mentre l’aumento e’ del 3,6% per i prestiti alle famiglie)” e “i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli infimi, confermandosi sui minimi storici”.

Per quanto riguarda la prospettiva del graduale superamento dell’Irap previsto all’interno della riforma fiscale voluta dal Governo, “l’auspicio è che, nel delineare tale superamento, sia considerata la possibilità di intervenire non solo attraverso una riduzione dell’aliquota, ma anche mediante la rimodulazione della base imponibile del tributo regionale, accompagnata dalla previsione di un adeguato periodo transitorio”, ha sottolineato il direttore generale di ABI. “A riguardo, è importante che da subito si intervenga, come più volte richiesto dal presidente Antonio Patuelli, per eliminare l’Irap per quelle imprese che sono in perdita o che pur in equilibrio a seguito dell’imposizione Irap andrebbero in perdita. Quella tassa peggiora la condizione delle imprese, con tutte le conseguenze che ne derivano anche nei rapporti con le banche”, ha aggiunto.

Sui bonus edilizi per l’Associazione è “opportuna” la proroga per annualità ulteriori rispetto al 2022 “comprendendo l’opzione per la cessione o lo sconto in fattura” ma “le modifiche sul ‘quantum’ di alcune agevolazioni rischiano di depotenziarne l’efficacia in termini di sostegno all’economia reale, generando al contempo un effetto ‘rincorsa’ dei potenziali beneficiari”. “Questo ultimo effetto – ha sottolineato Sabatini – aumenta la pressione sulla domanda con una significativa difficoltà delle imprese per esaudirla”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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