(Teleborsa) – L’UpB esprime una valutazione positiva sul biennio strettamente oggetto di validazione (2021-22), segnalando tuttavia significativi fattori di rischio al ribasso sulla crescita del PIL. Lo sottolinea il presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio Giuseppe Pisauro, in audizione sulla NaDEF.
“Il quadro macroeconomico programmatico del Mef per il periodo 2023-24 (che non è oggetto di validazione) appare lievemente ottimistico rispetto alle previsioni formulate dal panel Upb”, prosegue. “Sullo scenario programmatico incidono tuttavia molteplici fattori di rischio – osserva Pisauro – anche superiori a quelli già delineati per il quadro macroeconomico tendenziale. Nelle valutazioni del panel Upb tali rischi hanno una maggiore probabilità di realizzazione rispetto ad altri esercizi previsivi e, pur essendo complessivamente bilanciati per l’anno in corso, sono prevalentemente orientati al ribasso per i prossimi anni”.
Anche il confronto con le previsioni recenti dei principali analisti evidenzia che “le previsioni macroeconomiche della Nadef sono
pienamente condivise per il 2021 mentre si collocano nella fascia alta delle attese per quanto attiene al triennio 2022-24″. Tra i
rischi all’orizzonte, l’Upb indica l’andamento dei contagi, domanda globale attuazione del Pnrr. “Un’attuazione parziale, ritardata o inefficiente, di tali interventi – avverte Pisauro – comporterebbe il venire meno di un rilevante fattore di sostegno alla crescita”.
“L’evoluzione dell’economia italiana nei prossimi trimestri dipende strettamente dall’ipotesi che l’ondata di contagi, anche nel contesto globale, si mantenga sotto controllo, in modo da evitare che si possano determinare tensioni sul sistema sanitario tali da richiedere nuove restrizioni alle attività economiche”, afferma. Inoltre “se le restrizioni all’offerta dovessero venire meno più lentamente di quanto atteso vi sarebbero rischi sulla domanda estera già dal prossimo anno”.
Infine, “quando la pandemia sarà debellata e l’economia mondiale tornerà a crescere stabilmente occorrerà ridurre gli squilibri
finanziari accumulati. Eventuali sfasamenti nei cicli di ripresa tra paesi potrebbero incidere sui premi al rischio richiesti dai mercati per le economie con livelli di indebitamento particolarmente elevati, con eventuali tensioni finanziarie che inciderebbero sulle decisioni
di spesa di famiglie e imprese”, sottolinea Pisauro