(Teleborsa) –
Prosegue il cammino della prossima Legge di Bilancio: oggi, altra giornata di audizioni. “Il tema della govenance è diventato ineludibile, così non si può più andare avanti con una governance claudicante. Non è coerente nè con la Costituzione, nè con le competenze assegnate nè con l’obiettivo comune della Repubblica di conseguire la piena realizzazione degli obiettivi” del Piano nazonale di ripresa e resilienza. Lo ha sottolineato il vicepresidente della regione Sicilia, Gaetano Armao, prendendo la parola durante l’audizione sulla manovra della Conferenza delle Regioni davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Le Regioni hanno espresso “quattro priorità: una governance condivisa tra Governo e Regioni e Province autonome; semplificazioni procedurali per accelerare la selezione e l’attuazione degli interventi; l’uso del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) per il cofinanziamento regionale dei Fondi Sie” e la “facoltà di attivare meccanismi di gestione finanziaria semplificata”.
“Noi ribadiamo l’importanza di un costante, proficuo, costruttivo colloquio tra lo Stato e le Regioni” che può consentire “azioni concrete” a fronte a una “situazione preoccupante”. Così, in audizione, Davide Caparini, assessore di Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore della commissione Affari Finanziaria della Conferenza delle Regioni. Tra le criticità che il Parlamento dovrà affrontare, ha detto Caparini, ci sono la necessità di “proseguire nella riqualificazione della spesa corrente a favore anche dell’incremento degli investimenti, nel sostegno ai servizi e ai Lea”. Inoltre, la prevista riduzione della pressione fiscale che inciderà su Irpef e Irap, comporterà “inevitabilmente una contrazione delle risorse per le Regioni e questa è una criticità che deve essere affrontata e si rende necessaria l’introduzione di un emendamento che garantisca il ristoro per la perdita di gettito fiscale”.
Poi c’è il tema del finanziamento del fondo sanitario, a cominciare dalla “stima dell’effetto della pandemia sui bilanci 2022”. Le Regioni infine sul fronte degli investimenti “lamentano” che si è “bruscamente interrotta” la “sinergia con lo Stato” nata con una norma che consentiva di destinare alle Regioni le risorse per gli investimenti che poi per almeno il 70% andavano ai Comuni e il fondo “non è stato finanziato” mentre il “ruolo delle Regioni è fondamentale per lo sviluppo e la programmazione” di questa “nuova stagione”.
La “recente” evoluzione del trend “molto preoccupante” della pandemia deve far “riflettere sull’opportunità” di estendere “da subito alcune poste finanziarie” dei Comuni nei “settori in cui gli effetti della pandemia sicuramente persisteranno anche nel 2022”: ad esempio sul “gettito dell’imposta di soggiorno e della Tari” ma pure “va considerata la necessità di tenere al riparo gli enti locali dagli effetti del forte aumento delle tariffe elettriche, attraverso un puntuale monitoraggio e l’attribuzione di contributi compensativi delle maggiori spese”. A sollecitarlo l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, durante l’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ricordando il ruolo svolto dall’inizio dell’emergenza Covid.
L’Anci invita a non sottovalutare i “rischi connessi agli “effetti di medio e lungo periodo della crisi pandemica, con riferimento ai flussi turistici e connessi al mondo degli affari” e al timore di “aggravamento delle problematiche strutturali che hanno le loro radici nel passato e che tuttora caratterizzano un’ampia minoranza di enti locali, concentrati in particolare nelle aree interne e nel centro-sud”.