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L'UE punta i riflettori sulla BCE: crescono le “pressioni” legate all'inflazione

(Teleborsa) – Sarà la BCE, con la sua tesi che l’inflazione è temporanea, a finire sotto i riflettori alla riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, in agenda oggi 4 ottobre e domani 5 ottobre 2021. Una linea che supporta ancora una politica monetaria ultra espansiva, con il suo programma di emergenza PEPP, ma appare oggi inadeguata rispetto ad un’inflazione balzata al 3,4%, al top degli ultimi tredici anni (massimo dal 2008).

La BCE ha più volte ribadito che la politica resterà a lungo espansiva per supportare la riresa dell’Area Euro post pandemia, ma i colli di bottiglia nella logistica e nella catena di approvvigionamenti, in parte dovuti anche a motivazioni speculative, hanno fatto schizzare in alto i prezzi a livelli economicamente non accettabili,.

E così la riunione dell’Eurogruppo di oggi e dell’Ecofin il 5 ottobre, potrebbe spostare l’attenzione dal dibattito sui PNRR ed il settore bancario alle politiche della BCE, con “pressioni” sulla sua Presidente Christine Lagarde a definire una politica di uscita dalla fase d’emergenza entro la fine dell’anno.

A dicembre sicuramente si farà il punto sul piano PEPP, il piano d’emergenza da 1.750 miliardi di euro, che ha fatto crollare i rendimenti dei titoli di Stato, incluso quello italiano, creando un maggior margine di flessibilità per i governi per le politiche fiscali anti-Covid. Se gli allarmisti ritengono che sia meglio lasciar esaurire il PEPP a marzo 2022, come previsto, Lagarde ed altri banchieri favorevoli alle politiche espansive puntano a prolungare gli aiuti ancora per un po’, sostenendo che l’economia non è ancora fuori pericolo e che vi siano ancora rischi al ribasso collegati con i contagi di Covid.

E’ di questa parte il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che o intervenendo alle “Giornate di Economia Marcello De Cecco” a Lanciano, ha affermato che la BCE “manterrà accomodante fino a quando necessario” e “dovrebbe agire con prudenza nel contrastare shock che appaiono avere una natura solo temporanea”. “I ritardi con i quali la politica monetaria dispiega i propri effetti, mediante la trasmissione al credito e alla domanda aggregata – ha spiegato – sono infatti tali che il suo impatto sull’economia potrebbe materializzarsi quando lo shock è già rientrato”.

Solo pochi giorni fa ad un meeting con i banchieri centrali, Lagarde aveva affermato che il rischio maggiore al momento è rappresentato dai colli di bottiglia e dagli alti prezzi dell’energia, mentre i problemi di inflazione sono “temporanei” e dovrebbero risolversi entro il primo trimestre 2022.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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