(Teleborsa) – L’Oro torna sotto i riflettori e chiude il mese di maggio con un rialzo di quasi l’8%, mettendo a segno la migliore performance mensile dal mese di luglio dello scorso anno. Il prezzo sosta stamattina a 1.910 dollari l’oncia, in crescita dello 0,3% rispetto alla vigilia. La performance da inizio anno non è poi così brillante (+0,8%), ma il metallo prezioso mostra un forte recupero rispetto ai minimi toccati nei mesi di febbraio e marzo attorno ai 1.680 Usd/oncia.
A spingere le quotazioni del metallo prezioso è la debolezza del dollaro, valuta di riferimento per il Gold, rispetto alla quale si muove specularmente. Il biglietto verde potrebbe indebolirsi ancora questa settimana, in cui si guarda al report sul mercato del lavoro americano, per capire se vi siano segnali chiari di recupero dell’occupazione e dei salari.
Da bene rifugio a scudo contro l’inflazione
E’ un buon momento per il mercato dell’oro, poiché dallo scorso anno porta avanti un importante rally, che ha portato il prezzo del metallo su un record storico di 2.063 dollari. Una ritrovata vitalità innescata dalla pandemia di Covid-19, che ha sconvolto l’economia e la vita quotidiana ovunque nel mondo, mettendo in discussione lo stesso concetto di libertà di movimento.
Al crollo dei mercati che è seguito ha fatto da contraltare l’ascesa dell’Oro, che quindi si è riappropriato della sua natura di bene rifugio, lievitando sino al suo massimi di tutti i tempi oltre i 2.000 dollari. Poi è iniziata una fase di correzione, in concomitanza con il recupero dei mercati a partire dalla primavera-estate 2020.
Il metallo prezioso è stato poi messo in ombra dal business emergente delle criptovalute, che si sono proposte come un “safe heaven” del nuovo millennio. Ma l’Oro non è solo un rifugio, è tanto di più.
L’inflazione emergente mette le ali ai metalli
C’è un altro trend che sta riportando un alto le quotazioni dell’oro e degli altri metalli preziosi: l’impennata dell’inflazione in risposta alle tensioni sui mercati delle commodities ed alla carenza di materie prime.
L’oro rappresenta infatti il miglior scudo contro l’inflazione, ha un valore certo e non svaluta, come accade alle valute ed agli altri asset di natura finanziaria. Ecco perché l’oro ha ritrovato smalto assieme a tutte le altre commodities.
Un rialzo destinato a durare?
Quando finirà il rally delle commodities? L’oro toccherà nuovi record? La domanda ricorre insistentemente fra i trader e per avere una risposta occorrerà guardare alle strategie delle banche centrali ed all’inflazione.
Se, come ribadito più volte dalla Fed e dalla BCE, la crescita dell’inflazione ha natura temporanea, ci sarà spazio per una persistenza delle quotazioni dell’oro su livelli elevati. Ma una impennata inflazionistica persistente, che arrivasse a toccare anche i salari, potrebbe cambiare le carte in tavola e costringere le autorità monetarie a rivedere la strategia di politica monetaria. A quel punto saranno tempi duri per il Gold.