(Teleborsa) – L’Opec+ ha raggiunto un accordo per l’aumento “graduale” della produzione nei prossimi 3 mesi. Lo annuncia al termine del meeting odierno il gruppo dei produttori di greggio, che comprende il cartello Opec ed i membri esterni come la Russia.
I produttori di greggio si sono quindi accordati per un parziale allentamento della stretta produttiva attuata nel periodo dell’emergenza Covid, che oggi sottrae circa 7 milioni di barili al giorno al mercato. La decisione è stata assunta dai produttori di petrolio in seguito a pressioni interne ed esterne al cartello, per fornire un quantitativo sufficiente a sostenere la ripresa economica, evitare un effetto boomerang ed abbassare i prezzi del petrolio dagli attuali 60 dollari.
“I Ministri dell’Opec Plus – informa una nota – hanno approvato aggiustamenti ai livelli di produzione su maggio, giugno e luglio 2021, continuando ad aderire ai meccanismi concordati nel dicembre 2020″. Non si è fatto cenno ai quantitativi, salvo garantire che non supereranno i 500 mila barili e verranno decisi mese per mese.
Stando alle indiscrezioni, però, la produzione dovrebbe aumentare secondo un percorso cosi definito: 350mila barili al giorno a maggio, 350mila barili a giugno e 450mila barili a luglio. Aumenti che sembrano aver sorpreso chi attendeva un sostanziale nulla di fatto, sulla convinzione che la ripresa non è ancora consolidata, e deluso coloro che propendevano invece per un taglio più deciso, in considerazione del riemergere di pressioni inflazionistiche.
La decisione di limitare i tagli alla fine si è tradotta in un aumento generalizzato delle quotazioni del greggio sulle piazze di scambio internazionali dopo una giornata caratterizzata da una grande volatilità: al Nymex di New York un barile di quota 61,38 dollari al barile, in rialzo del 3,75% mentre il viene scambiato a 64,8 dollari al barile, in aumento del 3,28%.