(Teleborsa) – Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha dichiarato che i lavoratori a rischio licenziamento dopo la caduta del blocco deciso la scorsa settimana saranno “qualche migliaia”, “di gran lunga inferiori rispetto alle cifre di centinaia di migliaia che si facevano negli scorsi mesi”. “L’accordo trovato a Palazzo Chigi qualche giorno fa indica anche un processo graduale per cui le aziende prima di licenziare si impegnano a utilizzare strumenti di cassa, c’è una costruzione che ci permette di pensare che non si verificheranno quei licenziamenti di massa nell’ordine delle 200-300 mila paventati qualche mese fa”, ha sottolineato ai microfoni di Radio 24.
Tridico ha parlato anche dei numeri dell’assegno unico. “Abbiamo già ricevuto oltre 100 mila domande per 150 mila figli, la procedura è aperta da pochi giorni, dal primo luglio – ha spiegato – Sono dati che dimostrano che c’era una grande esigenza di questa misura”. Una riflessione è arrivata anche sui segnali di ripartenza registrati in Italia negli ultimi mesi.”Sarà una ripresa robusta, se questo trend sarà confermato, e questo può avvenire se non ci saranno nuove chiusure, vorrà dire che arriveremo ai livelli del 2019 in termini di entrate contributive – ha affermato il presidente dell’INPS –. Lo scorso anno abbiamo avuto un disavanzo di 7,1 miliardi a causa delle minori entrate e delle maggiori uscite, probabilmente a fine anno questo disavanzo potrebbe essere già assorbito visto che nei primi 5 mesi dell’anno abbiamo incassato già 5 miliardi”.
Quanto all’effettivo utilizzo da parte delle aziende della cassa integrazione, Tridico ha affermato che “è di molto inferiore” rispetto alle richieste. “L’anno scorso eravamo al 50%, per i primi mesi di quest’anno siamo invece al 25-30%, è ancora un dato altalenante con dei picchi come a marzo ad esempio, ma è di molto inferiore rispetto all’anno scorso. Il Governo lo scorso anno aveva messo 20 miliardi, quest’anno, infatti, solo 8 miliardi”, ha evidenziato.