(Teleborsa) – Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sollecita la Banca d’Inghilterra a evitare “bias di inazione” sull’inflazione, mentre i prezzi al consumo si apprestano a raggiungere il picco di circa il 5,5% nella primavera del 2022. L’avvertimento arriva al termine della revisione annuale dell’FMI sull’economia britannica. La previsione dell’organizzazione internazionale prevede una crescita del PIL di circa il 6,8% nel 2021 e del 5% nel 2022, con un lieve rallentamento nel primo trimestre del 2022 a causa delle restrizioni di recente introduzione e dei colli di bottiglia dell’offerta ancora prevalenti durante il primo semestre del 2022.
L’inflazione, dopo aver raggiunto il picco nella prossima primavera, è vista tornare gradualmente all’obiettivo entro l’inizio del 2024 (aiutato dal calo dei prezzi globali dell’energia, da catene di approvvigionamento più solide e da politiche di gestione della domanda più rigorose). Sul medio termine, l’FMI prevede che la crescita dovrebbe rallentare a circa l’1,5%, con il PIL reale che si assesta a circa 2-2,5% al di sotto della sua tendenza pre-pandemia, a causa della carenza di investimenti nel 2020-21 e da una ripresa non completa della partecipazione alla forza lavoro.
Sull’operato della Bank of England, viene sottolineato che “anche la politica monetaria svolge un ruolo chiave nella gestione della volatilità, ma potrebbe trovarsi di fronte a difficili compromessi“. In particolare, “il Comitato per la politica monetaria dispone degli strumenti per affrontare la volatilità, inclusa la discrezionalità per gestire il percorso dell’inflazione fino al livello prefissato. Tuttavia, non sarebbe una cosa semplice vedere attraverso estesi cambiamenti nei salari e nei prezzi relativi mantenendo le aspettative ancorate”.