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Lagarde (BCE): gestire con attenzione riapertura economia e attriti che sta creando

(Teleborsa) – Grazie alle politiche fiscali e monetarie messe in campo in Europa, la ripresa economica dalla pandemia si sta dimostrando molto rapida nel Vecchio Continente, con la BCE che stima che il PIL dell’Eurozona tornerà ai livelli pre-pandemia entro la fine di quest’anno. Nonostante ciò, crescono le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi dell’energia e le interruzioni della catena di approvvigionamento. La Banca centrale europea continua a ritenere questi attriti “in gran parte transitori”, anche se è difficile prevedere esattamente quanto dureranno. Lo ha detto oggi la presidente della BCE Christine Lagarde in un evento in Germania. “Bisogna gestire con molta attenzione la riapertura dell’economia e gli attriti che sta creando”, ha aggiunto.

Non dovremmo reagire in modo eccessivo alla carenza di approvvigionamento o all’aumento dei prezzi dell’energia, poiché la nostra politica monetaria non può influenzare direttamente tali fenomeni – ha sostenuto Lagarde – Ma presteremo molta attenzione all’andamento dei salari e alle aspettative di inflazione per garantire che le aspettative di inflazione siano ancorate al 2%”.

La presidente della BCE ha poi lodato il Next Generation EU (NGEU), uno “strumento ideale per sostenere la transizione verso i settori e le attività del futuro”. Circa il 40% di questi fondi europei sarà speso per investire nella transizione verde e il 20% nella digitalizzazione, e vengono erogati solo in cambio di riforme favorevoli alla crescita approvate dalla Commissione europea.

Nonostante questi sforzi, la transizione digitale e verde “non può essere guidata solo dall’alto, ma deve essere guidata dalle imprese e dalla loro capacità di essere leader nell’innovazione”, ha detto l’ex ministro delle finanza francese. “In molti settori l’Europa sta andando bene. Nel nesso verde-digitale, ad esempio, le aziende europee sono tra le prime: nove dei primi 20 attori globali che sviluppano brevetti verdi-digitali sono europei – ha affermato – Ma la relativa debolezza dell’Europa nell’innovazione digitale complessiva, a causa di un’adozione più lenta e della mancanza di grandi società, significa che potrebbe facilmente perdere il suo vantaggio”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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