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La digitalizzazione offre una grande “opportunità” di ripresa per l'UE

(Teleborsa) – La digitalizzazione può rappresentare una grande “opportunità” per l’Europa ed un’importantissimo driver di ripresa dopo lo shock provocato dalla pandemia di Covid-19. Lo sviluppo delle nuove tecnologie, infatti, porterebbe benefici non solo in termini di crescita del PIL, ma anche per l’ambiente, la qualità della vita e l’inclusione sociale. Occorre però che una parte congrua di risorse del Recovery Plan vengano investite in uno dei cinque ambiti che compongono l’indice europeo DESI – Digital Economy and Society Index (connettività, capitale umano, utilizzo dei servizi internet, grado di integrazione delle tecnologie digitali e dei servizi pubblici digitali).

Lo rivela il report “Digitalisation: An opportunity for Europe” di Deloitte, commissionato da , in base al quale un aumento del 10% del punteggio DESI complessivo per uno Stato membro è associato a un aumento del PIL pro capite dello 0,65% (assumendo che altri fattori chiave rimangano costanti, come il lavoro, il capitale, i consumi pubblici e gli investimenti).

Ciò implicherebbe che una maggiore digitalizzazione in Europa nei prossimi sei anni, grazie all’impiego dei fondi del Recovery Plan, potrebbe vedere l’indice DESI raggiungere i 90 punti al 2027 in tutti gli Stati membri, traducendosi in un aumento del PIL pro capite dell’Unione Europea del 7,2%, equivalente a un aumento in valore di circa 1.000 miliardi di euro.

In base allo studio lo studio sarebbero proprio i Paesi a più bassa crescita a beneficiarne, come la Grecia che potrebbe realizzare una crescita dle PIL pro-capite del 18,7% e l’Italia che vedrebbe aumentare il PIL dell’11,65%. Fra i “favoriti anche Romania, Ungheria, Portogallo e Repubblica Ceca.

“La tecnologia digitale è stata un’ancora di salvezza per molti nell’ultimo anno e questo rapporto fornisce una dimostrazione concreta di come un’ulteriore digitalizzazione sia davvero essenziale per risanare le nostre economie e società dopo la pandemia”, sottolinea Joakim Reiter, Direttore External Affairs di Vodafone, aggiungendo che ciò pone alla politica l’imperativo di “assicurarsi che i fondi stanziati dal Next Generation EU siano utilizzati in modo saggio”.

Questo nuovo rapporto fa un ulteriore passo avanti rispetto ad uno precedente commissionato da Vodafone a Deloitte, che esamina anche i vantaggi estesi della digitalizzazione: oltre alla crescita del PIL esistono anche benefici di carattere ambientale (riduzione dell’uso di carta, città più efficienti, minor uso di combustibili fossili), sulla qualità della vita (eHealth, riduzione del tasso di mortalità, smart city) ed in termini di inclusività (per ogni 1.000 nuovi utenti della banda larga nelle zone rurali si stima che vengano creati 80 nuovi posti di lavoro).

“L’adozione di nuove tecnologie e piattaforme digitali in UE creerà una solida base per la crescita economica, creando nuove opportunità per prodotti e servizi e aumentando la produttività e l’efficienza”, spiega Sam Blackie, Partner and responsabile dell’EMEA Economic Advisory di Deloitte.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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