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ITA, Lazzerini: “Puntiamo su sostenibilità, flessibilità e lungo raggio”

(Teleborsa) – “Abbiamo sviluppato 15 scenari di piano industriale in cui abbiamo inserito tutti i parametri di lavoro che abbiamo definito con la Commissione europea. L’interazione con la Commissione europea è stata sempre costruttiva anche se molto difficile perché si richiedono diversi parametri di discontinuità rispetto al passato. Credo, tuttavia, che ci stiamo avvicinando davvero al punto decisivo. Il primo piano industriale che abbiamo fatto aveva partenza il primo aprile con l’obiettivo di intercettare la ripartenza del traffico che stiamo vedendo. Ad oggi penso che per l’autunno saremo pronti. Abbiamo mappato 2135 processi che dobbiamo eseguire nei 90 giorni dopo l’ok per riuscire a essere operativi: sappiamo cosa dobbiamo fare, sappiamo come farlo, stiamo solo aspettando che qualcuno schiacci il bottoncino per farci partire”. È quanto ha annunciato l’amministratore delegato di Ita, Fabio Maria Lazzerini, illustrando il piano industriale delle nuova compagnia, nata dalle ceneri di Alitalia, nel suo intervento presso il Centro Congressi Enav Ciampino in occasione della celebrazione del quarantennale della Società che gestisce il traffico aereo civile in Italia.

“Il piano industriale che abbiamo presentato al nostro Parlamento, e che stiamo difendendo con le unghie e con i denti difronte alla Commissione europea, – ha spiegato Lazzerini – prevede un’integrazione di lungo, breve e medio raggio. Questo è infatti il tratto distintivo di una compagnia che non vuole essere una low cost. Noi nasciamo come compagnia tradizionale che fa del servizio che si basa su un hub, nel nostro caso Fiumicino e una parte importante di Linate, la sua strategia fondamentale. L’hub funziona aumentando i voli a lungo raggio in maniera coerente con i voli di breve e medio raggio che possono alimentare il lungo raggio e viceversa. Non trascuriamo il lungo raggio: uno dei fattori che hanno contribuito alle perenni crisi del vettore di bandiera è stato un progressivo disinvestimento dal lungo raggio. Per fare il piano industriale di una compagnia nuova è necessario guardare a quello che è successo sia in Italia che all’estero. Abbiamo rilevato che tutte le crisi più importanti di Alitalia hanno determinato un taglio dei collegamenti intercontinentali per preservare il ‘Milano- Roma’ considerato la ‘gallina dalle uova d’oro’. Qualche anno fa Alitalia ha fatto un piano industriale che puntava sul Milano-Roma mentre stavano finendo di imbullonare i binari dell’Alta Velocità, cosa che faceva facilmente prevedere un certo shift di traffico tra l’aereo e il treno come è poi puntualmente avvenuto. Questo continuo taglio del lungo raggio ha fatto sì che anche le rotte a breve e medio raggio facessero fatica a sostenersi perché poi non hanno uno sbocco. Il nostro piano prevede un coerente armonico sviluppo del breve e medio raggio ma con anche un importante ritorno sul lungo raggio che sicuramente non sarà nei primissimi anni del piano dal momento che stiamo uscendo da una fase complicata”.

Riguardo alle previsioni di ripresa del traffico l’ad ha sottolineato che “se si guarda la curva di crescita del trasporto aereo mondiale si vede che è perennemente in salita a parte qualche piccolo calo. Dopo l’11 settembre – ha proseguito Lazzerini – c’è stato un forte calo ma fu un calo immediato che poi è stato recuperato abbastanza velocemente. Questa attuale è, invece, una valle molto profonda che prosegue da un anno e mezzo e non sappiamo quanto durerà. Noi stiamo basando le nostre previsioni di domanda sulle quali abbiamo costruito il piano industriale sulle previsioni della Iata di ottobre, poi aggiornate ad aprile. Sono, tuttavia, previsioni molto variabili: rispetto al 2019 la Iata prevede una crescita tra il 30% e il 70%, dunque con forchette molto ampie. Nascendo da zero la massima flessibilità possibile deve essere uno degli asset principali della nuova compagnia sia nella modalità di lavoro che negli investimenti. Bisogna essere in grado di scalare gli investimenti nel momento in cui la domanda riprenderà meglio del previsto senza impegnare, però, troppo il capitale per evitare di arrivare invece con il fiato corto nel momento in cui la ripresa dovesse essere un po’ più lenta di quello che si pensa”.

Elemento centrale di Ita sarà la sostenibilità. “Nel nostro settore – ha evidenziato l’ad di Ita – la sostenibilità ambientale è un elemento centrale: avere aerei che consumano di meno ha impatto sia sull’ambiente che sul conto economico considerando che il carburante è la seconda voce di costo. Il nostro piano prevede che entro la fine del 2025 l’80% della flotta di Ita sarà una flotta di nuova generazione con aerei che hanno un consumo di carburante inferiore del 25-27% e un costo di manutenzione inferiore del 40% rispetto agli aerei di vecchia generazione ovvero quelli sui quali si basa attualmente la flotta Alitalia. Ciò sarà accompagnato da una forte digitalizzazione”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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