(Teleborsa) – ITA avrebbe annunciato la presentazione ai Sindacati di un’ipotesi di accordo sul personale della nuova compagnia, ma i sindacati si dicono indisponibili a firmare senza la presenza del Governo alla trattativa per dare rassicurazioni sulla prosecuzione della cassa integrazione, al momento estensibile solo fino al 2022. Lo affermano i sindacati al termine di un primo confronto con l’azienda.
Al tavolo – che riprenderà alle 14,30 – per l’azienda, riferiscono i sindacati, non ci sono il Presidente di Ita, Alfredo Altavilla e l’ad Fabio Lazzerini, ma i responsabili delle risorse umane. L’azienda avrebbe presentato due documenti: uno sulla procedura di cessione degli asset aziendali Alitalia e l’altro, annunciato ma non ancora presentato, su una ipotesi di accordo sul contratto. “Questa non è la sede idonea per un accordo – ha dichiarato il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito – perchè una serie di argomenti non sono nella disponibilità dell’azienda, in primis gli ammortizzatori sociali. Noi non siamo in grado di firmare niente fino a quando il Governo non si esprimerà chiaramente sugli ammortizzatori sociali”. “Purtroppo non c’è nulla di nuovo – ha aggiunto il segretario nazionale della Uilt, Ivan Viglietti -. E’ confermato l’approccio unilaterale dell’azienda. Manca un convitato di pietra che è il Governo”.
C’è poi il nodo cassa integrazione, al momento, garantita fino al 22 settembre. Alitalia ha presentato la richiesta di estenderla di un anno, cioè fino al settembre del 2022. I sindacati però chiedono che la Cigs venga estesa fino al 2025, ossia per l’intero arco di piano e per tale motivo chiedono la presenza del Governo al tavolo della trattativa, prima di poter arrivare un qualsiasi tipo di accordo sul personale e sul contratto con Ita.