(Teleborsa) – Dopo la comunicazione INPS di inizio agosto e la notizia della sospensione da parte dell’Istituto del pagamento delle indennità per i periodi di quarantena nel 2021 dei lavoratori del settore privato è stata immediata la reazione dei sindacati che hanno chiesto al Governo di rifinanziare il fondo che ne ha garantito la copertura nel 2020. Fim Cisl ha criticato duramente la giustificazione fornita dall’INPS: “mettere come scusa che la misura – si legge in una nota della sigla sindacale – non è stata rifinanziata dal governo e le risorse stanziate nel 2020 sono terminate, per cui l’INPS non fornirà più l’indennità per i periodi di quarantena, non è accettabile. In un momento ancora delicato, nel quale dobbiamo tutti insieme impegnarci per sconfiggere la pandemia, la scelta del Governo è per noi grave e irresponsabile. Abbandona a se stessi e lascia senza retribuzione decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che sono costretti a restare in quarantena loro malgrado”.
Per la Fim, in particolare, “è inaccettabile che i lavoratori siano lasciati soli, e debbano coprire questa condizione sanitaria indispensabile, con proprie ferie, Par o permessi non retribuiti. La quarantena è di fatto uno stare in malattia e chiediamo a gran voce che da subito il Governo si impegni a rifinanziare subito il provvedimento fino a fine pandemia“. Cgil, Cisl, Uil nei giorni scorsi hanno scritto ai Ministeri competenti per chiedere “un incontro che sia risolutivo e permetta all’INPS di tornare a pagare le indennità. Senza una risposta adeguata la Fim Cisl valuterà insieme alle altre organizzazioni quali azioni intraprendere, anche verso le aziende, per garantire le tutele e i diritti di chi lavora”.
Lo stesso appello è stato lanciato anche dal segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza. “Sono, ormai, decine di migliaia i lavoratori che, costretti alla quarantena fiduciaria perché risultati a contatto diretto con persone contagiate da Covid, rischiano – ha spiegato il leader del sindacato dei lavoratori agroalimentari – di vedere la loro busta paga tagliata fino a mille euro”. Per il sindacalista “risulta incomprensibile e paradossale come, a fronte di questa situazione, il governo ritenga più utile utilizzare risorse pubbliche per finanziare bonus per l’acquisto di televisori o per l’accesso ai centri benessere, anziché assicurare adeguate tutele ai lavoratori. È pertanto indispensabile un decreto urgente per rifinanziare il fondo Inps per le quarantene obbligatorie”.